25 – 27 febbraio 2024, Bologna, Slow Wine Fair

vino

Tre giorni dedicati al vino buono, pulito e giusto: la terza edizione di Slow Wine Fair, organizzata da BolognaFiere e SANA, Salone Internazionale del Biologico e del
Naturale, con la direzione artistica di Slow Food, torna a Bologna dal 25 al 27 febbraio 2024.
Oltre 950 espositori – di cui più di 200 da 25 Paesi – e 5000 vini da degustare. Sono più di 200 le cantine provenienti da 25 Paesi, di cui 39 dalla Francia, 17 da Spagna, 18 dall’Austria e 7 dalla Germania, per un’offerta complessiva di oltre 5000 vini in degustazione, e debuttano quest’anno Australia, Giappone, Messico, Sudafrica e Svezia.

Fertilità del suolo

Ogni edizione di Slow Wine Fair sviluppa un diverso focus tematico che per il 2024 è la fertilità del suolo. Un tema attuale e centrale soprattutto nella viticoltura biologica, per rispondere alla crisi climatica, alla siccità e ad altri fenomeni estremi.
«Grazie alla vita nel suolo ogni vino rappresenta al meglio il significato della parola terroir. In quei primi 30 cm di terra si conserva il 30% di tutta la biodiversità terrestre, un universo di simbiosi e interrelazione tra microrganismi, funghi e radici che consente alle viti di esprimere aromi specifici esclusivi. Ma il suolo è in grande pericolo – denuncia Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia -. L’emergenza ambientale che lo riguarda è fra le più sottovalutate. Il 70% di tutti i suoli europei è in uno stato di cattiva salute a causa delle attuali pratiche di gestione, dell’inquinamento, dell’urbanizzazione e degli effetti del cambiamento climatico. Anche l’agricoltura ha le sue responsabilità. Pratiche agricole senza criterio e monocolture intensive hanno accelerato il fenomeno del degrado e dell’erosione quando, invece,
il ruolo naturale dell’agricoltura dovrebbe essere quello di restituire al terreno ricchezza e fertilità biologica. Il suolo, come il cibo, deve essere considerato un diritto da garantire a tutti invece che una merce di scambio che sempre più spesso trasforma terreni agricoli e naturali in aree artificiali. Un’edizione ricca di contenuti e un messaggio chiaro: il diritto per tutti ad un suolo “sano da bere”, “da coltivare”, “da abitare” e “sano da vivere”. Lo dobbiamo ai tanti produttori in ginocchio per l’ennesima alluvione frutto degli ennesimi errori. Oggi in Toscana, ieri in Emilia-Romagna lo scorso anno nelle Marche».

Il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow

Anche nel 2024 torna il premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, nato dalla collaborazione tra Slow Food e la Milano Wine Week. Il premio è assegnato da appassionati e professionisti a enoteche, ristoranti, osterie, bistrot, pizzerie che valorizzano i vini di una delle categorie territoriali o tematiche in concorso. Dodici quelle protagoniste dell’edizione 2024: otto riguardano le migliori selezioni territoriali, dall’Amarone alla Champagne, passando per Etna, Carso, Romagna, Rodano, Jura e Portogallo; quattro sono invece tematiche: i vini provenienti da vitigni autoctoni, quelli certificati biologici o biodinamici, quelli che spiccano per il rapporto qualità-prezzo e la migliore selezione di vini italiani buoni, puliti e giusti all’estero.

L’Amaroteca

Non solo vino: alla Slow Wine Fair si celebrano anche gli amari, accogliendo la Fiera dell’Amaro d’Italia, e gli spirits, cioè le bevande alcoliche ottenute dalla distillazione di cereali, frutta o verdura che sono già stati sottoposti a fermentazione alcolica. Spazio, dunque, a brandy, rum, vodka, gin e molto altro.

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