Agricoltura. Biologico, PE sulla revisione del regolamento

Biologico, PE sulla revisione del regolamento
Biologico, PE sulla revisione del regolamento

La Commissione Agricoltura del Parlamento UE ha espresso martedì il proprio parere sulla proposta di regolamento per l’agricoltura biologica della Commissione UE. Tra gli obiettivi del Parlamento quello di migliorare l’affidabilità dei prodotti biologici in UE, maggiori controlli sui produttori e norme più severe per i bio-alimenti.

Di seguito i punti salienti della discussione.
Aumentare la produzione europea e migliorare la fiducia dei consumatori – Tutti gli operatori biologici devono rispettare criteri di sostenibilità più alti, ed essere sottoposti a severi controlli per evitare le frodi alimentari, allo scopo di aumentare la fiducia nel logo UE del biologico. Sono state, inoltre, introdotte misure per evitare la contaminazione di alimenti biologici, anche in aziende biologiche e convenzionali miste, e sono stati approvati i piani per aiutare i piccoli agricoltori che si rivolgono al biologico.

Controlli severi: annuali, basati sul rischio e in tutta la filiera – Contrariamente alla proposta originaria della Commissione UE, il Parlamento UE ha insistito che nell’agricoltura biologica venga attuato un regime di controlli lungo l’intera filiera, al fine di evitare frodi alimentari. I deputati hanno sostenuto i piani della Commissione per attuare i controlli basati sul rischio, ma non hanno voluto rinunciare al controllo annuale su tutte le aziende agricole biologiche. Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire la tracciabilità di ogni prodotto in tutte le fasi della produzione, preparazione e distribuzione per dare garanzie ai consumatori.
Misure precauzionali invece di soglie specifiche per i pesticidi – I deputati hanno introdotto nuove misure precauzionali per aumentare la responsabilità degli operatori in tutta la filiera del biologico e per evitare l’uso di tecniche non autorizzate. Se si sospetta che le norme sulla produzione biologica dell’Unione europea vengono violate, o si sospetta, per esempio, la presenza di un pesticida non autorizzato, il prodotto finale non deve portare l’etichetta biologica fino al completamento di ulteriori accertamenti. Il prodotto può essere venduto come biologico solo se è chiaro, dopo l’esame vero e proprio, che la contaminazione era inevitabile e l’agricoltore aveva applicato tutte le misure precauzionali.
Se necessario, la Commissione potrebbe, dopo il 2020, mettere a punto una proposta legislativa per impostare soglie massime per le sostanze non autorizzate e la compensazione agli agricoltori per contaminazioni inevitabili.
Aumentare la produzione europea: le aziende miste rigorosamente regolamentate e la certificazione di gruppo – La Commissione Agricoltura del Parlamento UE ha scartato l’intenzione della Commissione di non accettare le aziende miste, a condizione che le attività agricole convenzionali siano chiaramente separate e differenziate da quelle dell’agricoltura biologica. Essi hanno inoltre sostenuto la certificazione di gruppo per i piccoli agricoltori, per agevolare il loro ingresso nel business dell’agricoltura biologica.
Garantire che le importazioni siano conformi alle norme UE – Il comitato ha sostenuto la proposta iniziale della Commissione UE per garantire che tutti i prodotti importati siano conformi alle norme comunitarie. Le attuali regole di equivalenza, secondo le quali i paesi terzi devono attenersi a requisiti simili ma non identici a quelli UE, devono essere eliminate entro i prossimi cinque anni. Tuttavia, per evitare improvvise interruzioni delle forniture sul mercato dell’UE, il Parlamento dice che la Commissione dovrebbe essere in grado, per un massimo di due anni, di adeguare i requisiti di importazione di alcuni prodotti che non rispettano pienamente le norme UE, per esempio a causa delle condizioni climatiche.
Prossimi passi – Il comitato ha approvato la bozza di testo con 33 voti favorevoli, 4 contrari e 7 astensioni, dando inoltre mandato al relatore (con 37 voti favorevoli, 5 contrari e 2 astensioni) di avviare negoziati con il Consiglio sul testo finale della nuova legislazione.
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