Al via il sondaggio Uiga “Il motore del futuro”

UIGA, l’Unione Italiana dei Giornalisti dell’Automotive, a partire dal Salone Auto Torino, che si terrà dal 26 al 29 settembre 2025, ha organizzato una raccolta di dati intitolata “Il Motore del Futuro”, che prevede la partecipazione a un sondaggio da parte di pubblico e addetti ai lavori. Per partecipare a questo sondaggio, nato con la collaborazione di Bosch e Point S, basta collegarsi all’indirizzo www.ilmotoredelfuturo.it.

Il sistema di voto

L’edizione 2025 del sondaggio promosso da UIGA conferma l’apprezzata modalità di voto attraverso una piattaforma elettronica dedicata raggiungibile al link www.ilmotoredelfuturo.it e tramite QR Code per il pubblico del Salone Auto Torino 2025.

Il sondaggio assegna un punteggio alle prime sei posizioni scelte e assegna un valore decrescente alle preferenze consentendo di definire una classifica chiara basata sul consenso dei votanti.

I punteggi attribuiti sono i seguenti:
1° posto: 6 punti
2° posto: 5 punti
3° posto: 4 punti
4° posto: 3 punti
5° posto: 2 punti
6° posto: 1 punto

Le tipologie di motore che non rientrano nelle prime sei posizioni non ricevono punti.

I dati emersi dal sondaggio 2024, con coda nel 2025

L’indagine ha visto coinvolti 4.352 tra giornalisti, opinion leader, pubblico, analisti e appassionati. I risultati offrono uno sguardo molto interessante su come il mondo dell’auto percepisce l’evoluzione dei motori. La classifica finale, che si basa su un sistema di punteggio ponderato, rivela una preferenza per le tecnologie di transizione e non sottovaluta assolutamente il termico tradizionale.

Il primato della tradizione

Al primo posto si colloca la motorizzazione Benzina/Gasolio con un punteggio di 16,9 su 100. Questo risultato non deve sorprendere. Nonostante il crescente dibattito sull’elettrificazione, il motore termico rimane un punto fermo, apprezzato per la sua affidabilità, la vasta infrastruttura di rifornimento e i costi iniziali più accessibili. Questo voto non rappresenta una negazione del cambiamento, ma piuttosto un riconoscimento del suo ruolo ancora centrale nel prossimo futuro, specialmente per chi cerca soluzioni consolidate e pratiche.

La transizione rnergetica: il futuro prossimo

Subito dietro, incalzano le motorizzazioni che rappresentano la transizione energetica. L’Ibrido si posiziona al secondo posto con 15,8, seguito a stretto giro dall’Ibrido Ricaricabile con 13,2. Questi risultati confermano che la tecnologia ibrida è vista come la soluzione più equilibrata e “sensata” per il presente e il futuro immediato. Offre i benefici della mobilità elettrica (consumi ridotti in città e una guida più silenziosa) senza le ansie legate all’autonomia e alla ricarica, che ancora frenano la diffusione del 100% elettrico.

Le tecnologie alternative: potenziale e limiti

Le tecnologie alternative, pur non raggiungendo i vertici della classifica, mostrano un interesse significativo. Il GPL/Metano (12,7) e l’Idrogeno (11,4) si piazzano a metà classifica, superando addirittura l’elettrico puro. Questo indica che, pur essendo meno diffuse, queste soluzioni sono percepite come valide alternative in un contesto di diversificazione energetica. L’Idrogeno, in particolare, viene visto come un’opzione di lungo termine, tecnologicamente affascinante, ma ancora lontana dalla piena maturità commerciale.

Luci e ombre sull’elettrico

Il risultato più sorprendente riguarda l’Elettrico, che si posiziona al penultimo posto con un punteggio di 9,9, appena sopra al Trifuel GPL (9,7) e dietro a soluzioni meno comuni come l’e-Power / R-EV (10,5). Questo dato suggerisce che, nonostante il grande clamore mediatico e gli investimenti massicci dei costruttori, l’auto elettrica pura non è ancora vista dalla maggioranza dei votanti come la risposta definitiva per il “motore del futuro”. I motivi possono essere molteplici: l’ansia da autonomia, i tempi di ricarica, il costo d’acquisto elevato e l’infrastruttura di ricarica non ancora capillare.

Prudenza e pragmatismo

Il sondaggio dipinge un quadro di prudenza e pragmatismo. I partecipanti non scartano il motore termico, ma riconoscono nelle tecnologie ibride il ponte più solido verso una mobilità più sostenibile. L’elettrico, pur essendo il “futuro” per eccellenza, è percepito ancora come una tecnologia in evoluzione, con sfide pratiche da superare prima di poter conquistare la leadership del mercato.

Le preferenze degli automobilisti: quale motore acquisteranno nel prossimo futuro

Secondo il sondaggio, la preferenza per il motore della prossima auto si distribuisce in modo significativo, con una chiara predominanza dei combustibili tradizionali, ma anche un’attenzione crescente verso l’elettrico e l’ibrido.
La maggioranza dei partecipanti al sondaggio, il 40,81%, si orienta ancora verso i motori a Benzina/Gasolio, confermando che la tecnologia termica resta una scelta solida e rassicurante per una fetta consistente del mercato.
Tuttavia, il futuro non è solo termico. Sommando le varie opzioni, la preferenza per motori con una qualche forma di elettrificazione (ibridi, ibridi ricaricabili, elettrici) raggiunge una quota del 47,04%. In particolare, l’auto elettrica da sola ottiene una fetta importante del 17,13%, dimostrando un notevole interesse, probabilmente spinto dalle nuove tecnologie, dall’aumento dell’autonomia e dalla disponibilità di incentivi. Anche le motorizzazioni ibride (non ricaricabili) raccolgono un forte consenso, con il 22,12% delle preferenze.
Altre tipologie di alimentazione, come quelle a Idrogeno, Trifuel, GPL o Metano, rimangono per ora delle nicchie di mercato, con percentuali tra l’1% e il 4,36%. Questo suggerisce che, per il momento, non sono considerate alternative principali dalla maggior parte dei consumatori.

L’età del parco auto di chi ha partecipato al sondaggio

Il grafico a torta offre uno spaccato interessante sull’anzianità del parco auto posseduto da chi ha partecipato al sondaggio. I dati mostrano che la maggioranza degli intervistati, ben il 43,30%, guida un’auto con più di cinque anni. Questa è la fetta più grande, e suggerisce che una parte consistente del campione è composta da proprietari di veicoli più datati, potenzialmente pronti a una sostituzione.
Allo stesso tempo, una porzione significativa, il 37,69%, possiede un’auto recente, con un’età tra 0 e 3 anni. A questa si aggiunge un ulteriore 16,20% di veicoli tra i 3 e i 5 anni.
L’insieme di questi dati rivela un campione di votanti eterogeneo: da un lato, una forte componente di proprietari di auto relativamente nuove, che probabilmente sono già aggiornati sulle tecnologie più recenti; dall’altro, una base solida di persone con veicoli più vecchi, che potrebbero essere particolarmente interessate a valutare le novità del mercato, inclusa la transizione verso motori più moderni ed efficienti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Linde Gas Italia: l’industria crede nell’idrogeno verde, in crescita gli investimenti globali, che valgono oltre 110 miliardi di dollari

Next Story

7 – 9 ottobre 2025, Bologna, Accadueo