Energie rinnovabili, filiera biogas si candida per supportare rete elettrica

“Il nostro Paese ha fatto negli ultimi anni un ottimo lavoro incrementando la produzione di energia rinnovabile con l’obiettivo – oggi sempre più a portata di mano – di raggiungere una quota del 63% di copertura di energia elettrica rinnovabile .

Ora abbiamo urgente bisogno di una strategia ben definita che ci permetta di compensare l’intermittenza di solare ed eolico, assicurando al sistema 8,5 TWh di programmabilità al 2030. Tale necessità è aumentata da una caratteristica propria della rete elettrica nazionale: avendo, infatti, una bassa possibilità d’interconnessione con i Paesi confinanti, la rete nazionale soffre di un problema di bilanciamento dei picchi produttivi sia positivi sia negativi, e la situazione è destinata a peggiorare. La filiera del biogas agricolo è il candidato ideale a svolgere questa funzione e potrebbe fornire già oggi 1,3 TWh di capacità di bilanciamento elettrico (50% del fabbisogno totale attuale dovuto agli sbilanciamenti di eolico e solare). A fronte di un potenziamento del parco esistente si potrebbero mettere in campo ulteriori 2,2 TWh (pari al 30% del fabbisogno al 2030)”.

E’ questa la sintesi dell’intrvento di Christian Curlisi, direttore del CIB Consorzio Italiano Biogas stamane in audizione alla X Commissione Permanente (industria, commercio, turismo) al Senato.

“Per proseguire su questa strada, però – ha pfoseguito – occorre dare continuità al sistema incentivante, accelerando sull’approvazione del Decreto Fer2. In mancanza di un quadro normativo adeguato si rischia di perdere gli investimenti nel comparto e lo spegnimento degli impianti esistenti, che causerebbe la perdita di oltre 1400 MW e di 10 TWh di energia rinnovabile”.

“In gioco c’è anche la partita del biometano agricolo, un biocarburante avanzato che, sottoforma di Bio-GNL e Bio-GNC, può contribuire a rendere sostenibile la mobilità, in particolare i trasporti pesanti, i mezzi pubblici, i trasporti navali e a rispettare gli obiettivi della SEN. Ci sono poi 4 TWh di energia termica prodotti già oggi dagli impianti biogas agricoli che non sono utilizzati, un’inefficienza facilmente sanabile con un passaggio normativo non troppo complicato.”

Nella primavera del 2018 è stato approvato il decreto che incentiva proprio la produzione di biometano per i trasporti.

“La presenza capillare sul territorio nazionale delle aziende agricole del biogas, inoltre, apre interessanti prospettive sul fronte delle comunità energetiche, dove, secondo una visione di energia come bene pubblico vicino ai cittadini, l’agricoltore può fornire elettricità, calore e biocarburante rinnovabili al proprio territorio di riferimento, favorendo anche la realizzazione di punti di ricarica elettrica, anche in aree rurali, laddove i grandi operatori privati non hanno convenienza a intervenire”.

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