I giovani di Coldiretti su lavoro, crisi, opportunità e bellezze d’Italia

delegato nazionale di Giovani Impresa Coldiretti Vittorio Sangiorgio
delegato nazionale di Giovani Impresa Coldiretti Vittorio Sangiorgio

L’intervento fiume del delegato nazionale di Giovani Impresa Coldiretti Vittorio Sangiorgio nel corso del suo intervento in Assemblea ha toccato numerosi punti, destinati a suggerire soluzioni per affrontare crisi ed emergenza lavoro. Dalla staffetta generazionale alle bellezze d’Italia, passando il ruolo ricoperto dall’agricoltura – il sistema agroalimentare infatti vale da solo 267 miliardi, il 17 per cento del Pil – fino alla necessità di canali di credito.
Staffetta generazionale – Secondo Sangiorgio infatti dalla staffetta generazionale è possibile l’inserimento di 200mila giovani nelle campagne dove il 37,3 per cento delle imprese ha un conduttore di età superiore ai 65 anni.

“Se proprio vogliamo dare un segnale forte ai figli e ai padri delle nostre campagne, che punti sull’intraprendenza dei giovani, sulla loro voglia di fare e sulla loro capacità di innovare, allora sospendiamo il pagamento di imposte e contributi per cinque anni alle imprese familiari in cui si concretizza quella che viene definita la staffetta generazionale. L’agricoltura sta vivendo una straordinaria fase di attenzione da parte dei giovani, ma alle imprese è preclusa la possibilità di ospitare giovani tirocinanti e offrire quindi l’opportunità anche a studenti di effettuare brevi esperienze full immersion in una realtà di impresa. La pretesa che per ospitare un tirocinante l’impresa debba avere alle proprie dipendenze almeno un dipendente a tempo indeterminato comporta, in un settore nel quale molte imprese utilizzano solo manodopera familiare, l’impossibilità di dare corso a questa esperienza. E’ necessario quindi superare l’interpretazione restrittiva della normativa vigente per assecondare e favorire un fenomeno tanto recente quanto positivo come quello del ritorno alla campagna di tantissimi giovani.”
Bellezza dell’Italia quale strumento per uscire dalla crisi – “L’Italia è al primo posto per numero di siti iscritti come patrimonio dell’umanità nella lista dell’Unesco, quasi metà del territorio nazionale è coperto da aree di particolare pregio e sottoposte a vincolo di tutela, ci sono 33 beni culturali e archeologici ogni 100 kmq e 131 paesaggi rurali storici. Prestando più attenzione a ciò che rende unico e arricchisce realmente il Paese potremmo recuperare miliardi di Pil e milioni di posti di lavoro. L’Italia è universalmente il Paese della bellezza, ma come mai non è nata un’”impresa” della bellezza in Italia? Anzi spesso ci permettiamo anche di distruggerla! Perché abbiamo permesso che in una delle baie più belle della nostra penisola, quella di Taranto, si potesse perpetrare uno scempio che ci ha portato paradossalmente a dover scegliere tra disoccupazione e salute?”.
Il ruolo delle aziende agricole – “Dove ci siamo noi l’Italia non frana perché le aziende agricole riescono ad arrivare dove lo Stato fa fatica ad essere. Eppure pochi riescono a ‘vedere’ questa centralità dell’azienda agricola italiana. Non la vedono gli uomini politici, spesso non la vedono i cittadini, spesso facciamo fatica a vederla anche noi. Siamo in grado di offrire al mondo tutto ciò che ci chiede per un futuro sostenibile: salvaguardia dei beni comuni acqua, terra, suolo e nuova energia pulita, modelli e luoghi di coesione sociale come i farmers market, ricchezza e qualità del cibo Italiano, competitività con il più alto valore aggiunto e numero di occupati agricoli per ettaro in Europa, un export agroalimentare che cresce costantemente ed il lavoro agricolo che è diventato espressione compiuta del territorio, dà forza al territorio sia in termini di purezza e unicità dei suoi prodotti che in termini di suggestioni ed echi culturali. L’Italia è il paese con l’agroalimentare più sicuro perché ha costantemente il primato in Europa e nel mondo della sicurezza alimentare: l’Italia ha il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici oltre i limiti ammessi (0,3 per cento di irregolarità), inferiore di ben 5 volte rispetto alla media europea (1,5%) e addirittura inferiore di 26 volte ai prodotti extracomunitari (7,9 per cento). Ma la nostra Italia è il futuro anche perché è il paese della tipicità e dell’eccellenza nella qualità, attestata dal maggior numero di DOP e IGP riconosciute dall’UE e dalla leadership mondiale nell’esportazione di vino, tanto che i prodotti italiani sono i più copiati al mondo. Mentre l’Europa continua a bacchettarci su una presunta inaffidabilità dell’Italia basata, tra l’altro, su ipotesi mai realizzate perché, con i nostri sacrifici, abbiamo sempre adempiuto ai nostri obblighi con fatti concreti stiamo indicando all’Europa e al mondo intero un cammino virtuoso per il benessere delle persone, che è ciò che ad ognuno di noi, come cittadini, italiani, svedesi, polacchi cinesi o canadesi, interessa realmente di più.”
Credito – “Servono politiche che incoraggino le banche a rischiare sui progetti e sui talenti e meno sul consolidato.” Il 65% dei giovani lamenta infatti come ostacolo al fare impresa l’accesso al credito e il 67% ritiene che strumenti di finanziamento agevolato siano necessari per avviare un’impresa, secondo una indagine Coldiretti/Swg. E mentre i giovani hanno bisogno di credito, la quasi totalità del credito va a società finanziarie. “Sarà pure arrivato il tempo di smetterla di prendere i soldi dall’economia reale, quella delle persone che lavorano e faticano, per darli a quella virtuale, quella dei capitali e delle speculazioni. Noi lo stiamo facendo con il nostro progetto giovani Coldiretti Giovani Impresa – CreditAgrItalia, con cui quest’anno abbiamo finanziato 57 milioni di investimenti per 760 giovani imprese, 20 milioni in più rispetto all’anno precedente. Un risultato straordinario nell’anno del credit crunch. Per quest’anno con CreditAgri avevamo pensato di dedicare un nuovo plafond di 80 milioni di euro, ma per dare un messaggio ancora più forte siamo arrivati ad un plafond di 100 milioni … 100 milioni di investimenti per giovani, che si alzeranno presto la mattina, che troveranno soluzione a tutti gli ostacoli che verranno loro posti, che contribuiranno al benessere del Paese, perché hanno il diritto a sognare un loro futuro migliore”.

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