IGP alla ciliegia di Vignola al top per qualità e quantità

ciliegie
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La Ciliegia di Vignola IGP festeggia, il definitivo riconoscimento europeo IGP (l’indicazione geografica protetta), degna corona per una regina della tavola. «C’è ampia soddisfazione per il completamento dell’attribuzione del marchio – spiega il presidente del Consorzio della ciliegia di Vignola, Andrea Bernardi, che conta oltre 500 aziende iscritte tra Modena e Bologna – un risultato che si riverbererà positivamente su tutto il comprensorio. Sarebbe bastato che fosse stato ufficializzato all’inizio di giugno e avremmo ottenuto dei vantaggi già da quest’anno». In concreto per la ciliegia aderire al nuovo disciplinare IGP (dopo una prima versione del 2013) vuol dire offrirsi al mercato con un’ulteriore garanzia di qualità, in termini di salubrità del prodotto, rintracciabilità, trasparenza sull’origine, oltre alla possibilità di avvalersi di forme di coltivazione e aumentare la densità delle colture fino a 2mila piante per ettaro. 
Un altro aspetto positivo è che nell’IGP sono incluse varietà di ciliegie, almeno una decina, prima escluse, che ora invece trovano posto nell’Olimpo. Il “premio” da Bruxelles giunge a ridosso di una stagione che sta per bissare quella record del 2014, quando la produzione di ciliegie raggiunse la quota di 60mila quintali (qualcosa come una colonna di 6000 camion in fila ciascuno con un carico da cento quintali), ben oltre la media che si attesta solitamente sui 45-50mila quintali.

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