Parma città creativa per la gastronomia Unesco

Parma città creativa per la gastronomia Unesco
Parma città creativa per la gastronomia Unesco

Parma è stata ufficialmente proclamata dall’Unesco ‘città creativa per la gastronomia’. È la prima volta che una città italiana ottiene questo prestigioso riconoscimento che l’Unesco assegna a quelle città che dimostrano doti uniche nella creatività agroalimentare. Lo ha reso noto il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

“Sono particolarmente soddisfatto di questo risultato” – ha dichiarato il Ministro Martina – “La visibilità dell’Unesco e delle sue città creative aiuterà non solo Parma ma tutto l’agroalimentare italiano per contrastare anche quei fenomeni di Italian sounding che fanno delle nostre produzioni tipiche le più imitate al mondo.

L’Unesco oggi ha riconosciuto che il cibo non è solo un prodotto commerciale ma il simbolo di una comunità, il risultato di un processo identitario che dimostra la nostra creatività, anche in questo campo. Nessuno potrà replicare la capacità di chi il cibo lo produce e lo rende unico al mondo”.
Il negoziato, guidato dal prof. Pierluigi Petrillo, sottolinea la nota, conferma l’impegno del Ministero dell’Agricoltura in ambito Unesco: pochi giorni fa ricorreva il primo anniversario dell’iscrizione della pratica agricola della vitee ad alberello di Pantelleria nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’Unesco, la prima pratica agricola al mondo ad ottenere questo risultato. E sempre lo scorso anno è stata ottenuta l’iscrizione nella Lista dei patrimoni culturali materiali dell’Unesco del primo paesaggio vitivinicolo, quello delle Langhe-Roero e Monferrato. Parma è la prima città italiana ad ottenere questo riconoscimento.
Si tratta di un riconoscimento dovuto per tutelare il buon nome di una città che è sinonimo di buona alimentazione nel mondo dove purtroppo il termine Parma è il piu’ usurpato per indicare produzioni che nulla hanno a che fare con il territorio, dal Parmesan statunitense al Parma salami messicano fino al Prosciutto di Parma del Canada. E’ quanto afferma la Coldiretti, che sottolinea: “Un risultato ottenuto grazie a produzioni alimentari uniche caratterizzate dal forte legame con il territorio conservate e trasmesse nel tempo con l’impegno di generazioni di agricoltori ai quali va garantito un futuro con un adeguato riconoscimento economico che spesso manca. Se il Canada impedisce l’importazione di Prosciutto di Parma originale perché un marchio analogo è stato registrato da una multinazionale, nel mondo la produzione di Parmesan e similgrana hanno addirittura superato quella del Parmigiano Reggiano anche grazie alle imitazioni che si stanno rapidamente diffondendo in Italia, anche per la mancanza di trasparenza sulla reale origine e sui metodi di produzione.
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