Piero Gattoni confermato presidente Consorzio Italiano Biogas

Da sinistra, Angelo Baronchelli e Piero Gattoni.

Piero Gattoni, 44 anni, imprenditore agricolo, è stato riconfermato per il terzo mandato consecutivo presidente del Consorzio Italiano Biogas, organo di rappresentanza della filiera italiana della digestione anaerobica in agricoltura. Alla vice presidenza confermato anche Angelo Baronchelli, presidente e fondatore del Gruppo AB.


I vertici del CIB guideranno il consorzio nella fase di approvazione e implementazione del nuovo decreto interministeriale sul biometano, in procinto di sbloccare un settore delle rinnovabili destinato a rivoluzionare la mobilità sostenibile e il greening della rete italiana del gas naturale.
“Sono grato della fiducia che il consiglio mi ha riconfermato” dice Piero Gattoni “Lavoreremo in continuità con le attività dell’ultimo triennio. Le linee guida del nuovo mandato continueranno a essere lo sviluppo della filiera del biogas e del biometano secondo i principi del modello di qualità Biogasdoneright (Biogas Fatto Bene), il rafforzamento delle relazioni internazionali, il confronto con le istituzioni e un costante impegno nell’attività di ricerca, rilevazione scientifica e comunicazione dei benefici della digestione anaerobica”.
L’Italia è il secondo produttore di biogas agricolo in Europa, dopo la Germania. Negli anni il settore ha investito oltre 4 miliardi di euro, creando 1200 impianti e 12 mila posti di lavoro stabili. La produzione attuale di biogas corrisponde a 2,4 miliardi di metri cubi di gas naturale equivalente. Entro il 2030 potrebbe essere raggiunto il target di 8,5 miliardi di metri cubi di biometano, pari a quasi il 15% del fabbisogno annuale nazionale di gas naturale.
Il nuovo decreto – Dopo la chiusura delle consultazioni pubbliche, il nuovo decreto interministeriale sul biometano si starebbe avviando verso l’approvazione entro l’estate. Conferme in tal senso sarebbero arrivate dal ministero dello Sviluppo economico in occasione di Biogas Italy.
“L’Italia – ha detto Giovanni Perrella, del ministero dello Sviluppo Economico – è stata una dei primi paesi in Europa a credere nei biocarburanti avanzati, quelli non in competizione con il food, come dimostra la posizione assunta nel corso della definizione della direttiva Iluc. Il nuovo decreto in preparazione prevede un sostegno ai biocarburanti avanzati che pone il biometano in prima linea. Il decreto prevede un tetto di 1,1 miliardi di metri cubi, sufficiente a raggiungere il target di consumo al 2020 del 10% sul totale dei carburanti. Secondo le stime rilasciate oggi a Biogas Italy, le potenzialità del biometano saranno maggiori, ma siamo disponibili a rivedere i limiti dovesse esserci uno sviluppo più consistente”.
Rassicurazioni giungono anche dall’Europa. “Il nuovo pacchetto UE sull’energia – ha detto Giulio Volpi, dirigente della Direzione energia della Commissione Europea -contiene 8 proposte legislative di riforma del quadro normativo europeo in materia di energia, con il triplice obiettivo di rendere l’efficienza energetica prioritaria nelle politiche energetiche, sostenere la leadership europea in materia di fonti rinnovabili e permettere ai consumatori di giocare un ruolo attivo nella transizione energetica. In questo quadro, il biogas e il biometano fatto bene possono contribuire al miglioramento della sicurezza energetica dell’Italia e dell’Europa, allo sviluppo rurale e all’innovazione tecnologica nonché alla decarbonizzazione”.
Il ruolo del biometano nella SEN (Strategia Energetica Nazionale) – Il CIB ha presentato una proposta che porterà al Ministero dello Sviluppo economico tesa a valorizzare la flessibilità del biogas, fonte energetica rinnovabile in grado di produrre energia elettrica, termica e biocarburanti. In particolare sul tema del biometano si concentrano le aspettative e l’interesse di molti settori, associazioni e rappresentanze economiche e ambientaliste, che la considerano una risorsa chiave per le politiche energetiche nazionali, anche alla luce degli obiettivi di de carbonizzazione dell’economia assunti dopo la Cop21 di Parigi. Lo scorso novembre nel corso di Ecomondo Key Energy si è costituita Piattaforma Tecnologica Nazionale sul (Bio)metano alla quale prendono parte Anigas, Assogasmetano, CIB – Consorzio Italiano Biogas, CIC – Consorzio Italiano Compostatori, Confagricoltura, Fise-Assoambiente, Legambiente, NGV Italy, Utilitalia ed Ecomondo Key Energy. Ai lavori di Biogas Italy hanno preso parte anche Greenpeace e rappresentanti della FAO. Il CIB ha avviato da tempo, inoltre, una collaborazione con il gruppo Snam, con Fca e con CNH Industrial finalizzata ad approfondire l’importanza del biometano nei trasporti e nei mezzi agricoli e per il greening della rete del gas, infrastruttura strategica per la transizione energetica. Utilizzato nell’autotrasporto, il biometano presenta livelli di emissioni paragonabili all’elettrico ovvero 5 gC02eq/Km, il 97% in meno di un analogo veicolo alimentato a benzina. Nei motori alimentati a metano e biometano sono praticamente assenti le missioni di PM10 e gli ossidi di azoto sono ridotti del 70 per cento.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Mercato auto, ecologiche a confronto nell’Europa “big”

Next Story

Salute, sostanze tossiche negli imballaggi di fast food e pizzerie