Più richieste per il Conto Termico 2.0

Nei primi mesi di vita il Conto Termico 2.0, entrato in vigore il 31 maggio scorso, ha registrato un rilevante aumento delle richieste d’incentivo. Nel periodo giugno-settembre il GSE ha ricevuto circa 3.400 domande per 18,4 milioni di euro di incentivi, di cui 12 milioni da parte della PA. Nello stesso quadrimestre del 2015 le domande erano state 2.500 per un valore di 9,6 milioni di euro: si tratta di un incremento delle richieste del 36% e di un aumento degli incentivi del 92%.


“Il risultato – spiega Antonio Negri, direttore Efficienza ed Energia Termica GSE – si deve alle misure di potenziamento e semplificazione del meccanismo introdotte dal nuovo Decreto e al lavoro di diffusione e promozione, soprattutto verso la PA, che il GSE ha svolto in questi mesi. In particolare, sono state individuate ed evidenziate, con numerose Amministrazioni, le importanti sinergie tra il Conto Termico e altri strumenti incentivanti regionali, fondamentali per innescare il processo virtuoso di riqualificazione ed efficientamento energetico degli edifici”.
Oltre ad aver introdotto meccanismi di accesso semplificati e soglie di rimborso più alte, che arrivano fino al 65% della spesa totale sostenuta, il Conto Termico 2.0 prevede che i privati ricevano fino a 5.000 euro di rimborso in un’unica rata entro due mesi dalla richiesta. Inoltre le nuove modalità di prenotazione degli incentivi introdotte dal CT 2.0 permettono alle PA di realizzare interventi di riqualificazione energetica più rilevanti ed efficaci.
“Oggi l’inquinamento nelle aree urbane dipende in misura significativa dal riscaldamento domestico. Il Conto Termico è un importante strumento per offrire un contributo al miglioramento della qualità dell’aria, riducendo da un lato il fabbisogno di energia degli edifici e favorendo, dall’altro, la diffusione di tecnologie e apparecchi a più alta efficienza” continua Negri.
A breve, infine, chi realizza l’intervento avrà la possibilità, attraverso modalità semplificate (mandato irrevocabile all’incasso), di chiedere al GSE di erogare l’incentivo direttamente a un soggetto terzo, ad esempio lo stesso esecutore dei lavori, che potrebbe così seguire anche la pratica sul portale del GSE.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Clima, il 2016 l’anno più caldo

Next Story

Terremoto, altre due scosse