Un bosco per Roma

L’installazione “Un Bosco per Roma” anticipa l’VII edizione del Festival del Verde e del Paesaggio in programma dal 19 al 21 maggio 2017 all’Auditorium Parco della Musica. Una foresta urbana che troverà spazio nella Cavea progettata da Renzo Piano a partire dalla prima settimana di maggio.

La Cavea si presenterà così ai visitatori con una veste del tutto nuova, in cui i colori e i profumi di oltre cento alberi, simbolo del paesaggio italiano, saranno protagonisti assoluti.
Un omaggio verde alla città che spazia dalle suggestioni percettive alle implicazioni didattiche, sociali, stimolando il dibattito sulla progettazione del paesaggio romano.
L’installazione – la cui fruizione è completamente gratuita – inizia su viale de Coubertin e si snoda fino al cuore della Cavea dialogando con l’architettura di Renzo Piano e con Roma, una capitale che nel suo sviluppo deve tenere conto delle necessità dei cittadini del nuovo millennio. Il Bosco si compone di 120 grandi esemplari di alberi autoctoni: olmi, ciliegi selvatici, querce, frassini, pioppi…intervallati da piccole ‘radure’ di tappeto erboso, brevi pause per i visitatori.
Saranno proprio i visitatori ad essere protagonisti attivi nella fruizione del Bosco, chiamati ad esprimere opinioni aspettative e desideri sul verde immergendosi nel percorso sensoriale definito dagli alberi.
L’Accademia di Belle Arti di Roma partecipa a Un Bosco per Roma con un’opera di street art realizzata su Viale de Coubertin denominata Giro d’Italia, un intervento pittorico a terra che descrive gruppi di alberi visti dall’alto in mezzo ai quali si snoda un percorso tratteggiato. Lungo il circuito sono dipinte le silhouette dei maggiori tesori architettonici italiani: dal tempio di Agrigento al Ponte di Rialto, dal Colosseo al Duomo di Milano.
Una volta disallestito il bosco, l’opera resterà a disposizione dei bambini che la potranno usare e percorrerla con biciclette e pattini.
Il Festival del Verde e del Paesaggio sta lavorando per poter, concluso l’evento, ripiantare il Bosco in uno spazio urbano della capitale.
Fabio Di Carlo, architetto: “I temi del bosco urbano o della forestazione urbana sono oggi di grande rilievo, sul piano funzionale e su quello sociale. Sotto il profilo ambientale permettono di implementare la produzione di ossigeno, ridurre la presenza di biossido di carbonio e contribuire al contenimento della temperatura, sia rispetto al fenomeno urbano di isola di calore, che rispetto al surriscaldamento globale. Innumerevoli sono gli studi realizzati e in tutto il mondo le grandi città stanno pianificando grandi interventi di forestazione urbana. I boschi urbani rappresentano inoltre anche un’opportunità su piano della gestione di porzioni di territorio abbandonate o sottoutilizzate. Altrettanto significativi sono i risvolti sul piano energetico e produttivo, legati alle diverse forme di trasformazione dei prodotto di un bosco.”
Il sistema, prevalentemente naturalistico, “ambisce di riproporre quasi la condizione originaria, tra le pendici dei Monti Parioli e l’ampia piana di sedimenti del Tevere che oggi è occupata dal quartiere Flaminio.
Un bosco prevalentemente di caducifoglie, luminose del loro fogliame appena nato. Le diverse trame del fogliame permetteranno di apprezzare le differenti forme e qualità di ombreggiamento di ogni specie. Gli alberi avranno un portamento prevalentemente naturale per evidenziare una diversità rispetto all’esperienza quotidiana del verde urbano, se ne potranno apprezzare le cortecce, la struttura e l’organizzazione dei rami, l’eleganza.
Assieme agli alberi gruppi di arbusti tipici dei boschi laziali e piccole ‘radure’ in tappeto erboso creeranno piccole pause nel bosco e faciliteranno l’aggregazione delle persone.”

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