Xylella, la Conferenza Regioni chiede modifiche al decreto

Xylella, la Conferenza Regioni chiede modifiche al decreto
Xylella, la Conferenza Regioni chiede modifiche al decreto

Dopo le dichiarazioni di successo espresse dal Ministero dell’Agricoltura, le Regioni oggi hanno reso noto di avere espresso un parere negativo, a meno che non siano accolti alcuni emendamenti, sul decreto che modifica alcune normative (previste da un precedente decreto) misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di xylella fastidiosa nel territorio. Gli emendamenti sono contenuti in un documento, approvato dalla Conferenza delle Regioni, e consegnato al governo in occasione della conferenza Stato-Regioni del 4 febbraio.

Si riporta di seguito il testo integrale.
Parere sullo schema di decreto del ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali concernente: “modifica del decreto ministeriale 19 giugno 2015 recante misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di xylella fastidiosa (wells et al.) nel territorio della Repubblica italiana”
Punto 4) O.d.g. Conferenza Stato-Regioni
La Conferenza esprime parere negativo, salvo l’accoglimento delle seguenti proposte di modifica:
All’articolo 1, comma 5, lettera c), relativo all’inserimento del comma 9, sopprimere la parola “temporaneo” e sopprimere alla lettera e) dello stesso comma 9, le parole “nell’area originaria”, consentendo il reimpianto in altre particelle della stessa azienda.
All’articolo 1, comma 5, lettera c), relativo all’inserimento del comma 9, dopo le parole “di cui è stata svolta”, inserire le seguenti parole: “, con esito positivo, “ e inserire le ulteriori tre condizioni prima della lettera a):
a01. che l’opera autorizzata con procedura di VIA abbia un livello di Progettazione Esecutiva e sia immediatamente cantierabile;
a02. che si sia adempiuto a tutte le prescrizioni rinvenenti dal Decreto di VIA e che la relativa Verifica di Ottemperanza sia stata asseverata da tutti gli Enti competenti;
a03. che l’opera oggetto di autorizzazione sia coerente con il contesto ambientale e paesaggistico, ovvero con ulteriori opere “tecnicamente connesse” che dovessero risultare necessarie all’esercizio dell’opera autorizzata.
Roma, 4 febbraio 2016

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