Atomo Luce Energia, le opere di Renzo Bergamo in mostra a Milano fino al 17 marzo

Forze contrapposte, olio su tela, 110x85 cm, anni '70
Forze contrapposte, olio su tela, 110x85 cm, anni '70 - Renzo Bergamo

Arte ed energia. Un binomio quasi palpabile nelle opere di Renzo Bergamo (1934 – 2004) esposte a Milano nelle Sale Panoramiche del Castello Sforzesco fino al 17 marzo (ingresso gratuito). La mostra Atomo Luce Energia è promossa da Comune di Milano – Cultura, Moda, Design, Castello Sforzesco e Palazzo Reale insieme all’Associazione Renzo Bergamo per l’Arte e la Scienza ed è a cura di Claudio Cerritelli, Giulio Giorello e Simona Morini. Le cinquanta opere esposte appartengono a cinque dei sette periodi artistici che scandirono la vita dell’artista

: Concetti Cosmici, Astrarte, Immagine e Somiglianza, Estetica del Caos, Archeologia Cosmica. Fin dai primi anni ’60 la pittura di Bergamo crea un mondo che anticipa immagini e concetti come le esplosioni cosmiche, gli scontri tra particelle, la genesi delle galassie, la forma delle cellule, secondo una sua personalissima visione del Cosmo che attraversa differenti fasi di ricerca – dal figurale all’astratto e dall’astratto al figurale – mescolando assieme materiali e tecniche – dall’acquarello alla china, dall’acrilico all’olio – accomunate da una fortissima tensione immaginativa. Chi osserva i suoi quadri non può non ricordare “Le Cosmicomiche”, “Le città invisibili”, “Ti con zero” di Italo Calvino, i cui racconti, proprio come le opere di Renzo Bergamo, pongono le basi di un rapporto più intenso tra creatività artistica e metodo scientifico. “Cercare, cercare cercare cercare e poi cercare” scriveva l’artista in uno dei tanti fogli su cui annotava i suoi pensieri, da cui nascevano le forme che faceva letteralmente esplodere nei suoi lavori. Come dice Simona Morini, professore associato di Teoria delle decisioni e dei giochi: “Davanti ai suoi quadri sembra che qualcuno abbia tolto l’audio. Tutti i sensi sono chiamati in causa. Verrebbe perfino voglia di sentire dei sapori. Non ci sono cose, c’è solo luce, energia, materia, numeri, come lo zero e il Pi greco”. Il percorso espositivo prende l’avvio con le opere del periodo dei Concetti Cosmici, che coincide con il suo arrivo a Milano negli anni ‘60, una fase in cui rafforza la convinzione che per interpretare le aspirazioni del futuro sia necessario un costante dialogo tra Arte e Scienza, caratterizzate da pochi colori e semplicità di forme dedicate alla creazione di un compendio visivo della genesi delle Galassie. Segue a questo l’imponente studio sull’energia e sulla materia che occuparono l’artista per tutti gli anni ‘70, periodo chiamato Astrarte. Negli anni ‘80 Renzo Bergamo prosegue le sue sperimentazioni, dà sfogo a ricerche di colore, crea una geometria di sogno, in un periodo di transizione poi definito Immagine e somiglianza. Nel 1985 si trasferisce in Sardegna e inizia una fase fondamentale del suo percorso pittorico, chiamato Estetica del Caos. Un decennio da cui prende forma una serie di opere sulla ciclicità del divenire nel Cosmo, dove la luce si confonde con la materia, la geometria con l’energia, il tempo con lo spazio, il colore con la sua rappresentazione, la matematica con la fisica: una sorta di danza Cosmica con la quale il fenomeno del Caos crea un Universo sempre in divenire. L’ultimo capitolo della sua vita vede l’artista iniziare una sperimentazione sul linguaggio primordiale del segno grafico. Interessatosi al fenomeno della radioattività, inizia una serie di opere più “materiche” che chiama Archeologia Cosmica dove, spiega Claudio Cerritelli, professore di Storia dell’Arte contemporanea “L’artista intensifica il timbro dei colori, i contrasti luminosi e il dinamismo delle forme in gioco; l’uso del bianco crea bagliori incandescenti che emergono da ampi pulviscoli luminosi dominati dalle profondità del blu, dagli ardori del rosso, dagli impulsi luminosi del verde e del giallo”. Atomo Luce Energia è accompagnata da un catalogo (ed. 24 ORE Cultura), con un intervento di Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano, e testi di Claudio Cerritelli, Giulio Giorello, Mina, Simona Morini e Stefano Sandrelli. La mostra è corredata da diverse testimonianze multimediali come interviste, video e una biografia per immagini, con la possibilità di interagire con scritti e rapporti epistolari di Renzo Bergamo. Sono previsti visite guidate condotte da storici dell’arte e un programma collaterale di conferenze presso l’Auditorium dell’Acquario Civico di Milano (viale Gadio, 2). Info: www.mostrarenzobergamo.it.

Renzo Bergamo nasce a Portogruaro nel 1934. Nel corso degli anni ‘50 frequenta intellettuali come Giovanni Comisso, Andrea Zanzotto, Pier Paolo Pasolini, Mario Soldati, Gian Francesco Malipiero e dal 1960, quando si stabilisce a Milano, stringe amicizia con Lucio Fontana, Piero Manzoni, Gianni Dova ed Emilio Scanavino. Nel 1965 si reca a New York per una collettiva patrocinata dal Ministero degli Esteri dedicata all’Avanguardia Italiana. Nei primi anni ’70 partecipa alla formazione di Astrarte, movimento dove si discute sul rapporto tra Arte e Scienza, dal quale si stacca poco dopo, ritirandosi definitivamente dal circuito pubblico. Agli inizi degli anni ‘80 si trasferisce in Sardegna e torna a Milano nei primi anni ’90. Il 10 maggio 2004 muore improvvisamente.

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