Cani e gatti: la Cina li esclude da elenco animali commestibili

E’ arrivato finalmente l’annuncio: in Cina cani e gatti sono stati esclusi per la prima volta dall’elenco ufficiale di animali commestibili pubblicato dal ministero dell’Agricoltura.

La decisione è arrivata dopo il divieto di febbraio sul commercio e il consumo di animali selvatici, pratica sospettata della diffusione del coronavirus.

“Come presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e portavoce in Italia della World Dog Alliance, che da decenni si batte contro il commercio e il consumo della carne di cane in tutto il mondo, accolgo questa notizia con grandissima soddisfazione.”

Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, firmataria di una proposta di legge che vieta esplicitamente il consumo e il commercio della carne di cane e di gatto nel nostro Paese, come già previsto dalla legislazione tedesca e degli Stati Uniti.

“Se le autorità cinesi applicheranno coerentemente il principio introdotto dal ministero dell’Agricoltura – ha proseguito Brambilla – si tratterà di una svolta storica: sarà la fine per il vergognoso “Festival della carne di cane” di Yulin e per quel che di questa barbara industria sopravvive in un Paese dove la stragrande maggioranza dei cittadini, come mostra un sondaggio pubblicato oggi su Sina Weibo, sostiene il divieto di mangiare carne di cane. Del resto, il divieto di mangiare carne di cane e di gatto è stato appena formalizzato dalla municipalità di Shenzen, una delle più dinamiche e progredite città cinesi, con 12,5 milioni di abitanti”.

L’associazione americana Humane Society International stima che 10 milioni di cani siano uccisi ogni anno in Cina per la loro carne.

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