Carenza d’acqua in alta stagione: l’approccio green al risparmio idrico

L’anno scorso e questo inverno, l’Italia ha affrontato una siccità senza precedenti, con conseguenze devastanti per l’ambiente e l’agricoltura. Con l’estate alle porte, il rischio di una nuova ondata è sempre più concreto, e per questo è necessario adottare un approccio sostenibile per il risparmio idrico.

In Toscana, ad esempio, ci sono già in corso normative per prevenire la carenza d’acqua, di cui una di queste vieta di riempire le piscine dal 1° giugno al 30° settembre. Essendo una delle zone che è stata particolarmente colpita l’anno scorso, proprio questa regione ha necessità più di altri di prestare attenzione al risparmio idrico.

Fortunatamente, vi sono aziende di ricerca perdite d’acqua come Water Stop che si impegnano molto nella causa verde (e hanno anche un occhio al portafoglio delle persone), tramite ad esempio un’attività di ricerca di perdite d’acqua a Lucca e dintorni.

In vista di un’estate che si prospetta calda e arida, è importante informarsi perciò su come prepararsi al meglio e sulle migliori pratiche per il risparmio idrico. Adottare un approccio green per la gestione dell’acqua può fare la differenza per la salute del nostro pianeta e delle generazioni future.

Occhio alle perdite: danno per l’acqua e la bolletta

Uno dei problemi più gravi legati all’utilizzo dell’acqua è quello delle perdite, che possono causare danni sia economici che ambientali. Una perdita d’acqua può infatti portare a un aumento in bolletta, che può diventare molto elevata se questa non viene individuata e risolta tempestivamente.

Inoltre, queste possono causare danni strutturali alle case e agli edifici, che richiedono interventi costosi per essere riparati. Ma le perdite, come abbiamo accennato, possono portare a grossi problemi anche a livello ambientale.

Causano, infatti, una riduzione delle risorse idriche, con effetti a lungo termine sulla qualità e disponibilità per le generazioni future.

Inoltre, le perdite comportano anche uno spreco di energia, costringendo l’impianto a pompare acqua in più rispetto a quella necessaria, e si trasforma perciò in inquinamento ambientale, portando a un maggior lavoro di produzione da parte delle centrali.

Riuscire a identificare una perdita d’acqua e sistemarla repentinamente è quindi veramente importante. A volte è facile notarle, quando queste riguardano rubinetti o una tubatura in superficie, come ad esempio un sifone.

Ma a volte queste risultanooccultate, ovvero non sono visibili dall’esterno e l’unico indizio è dato dalle bollette più alte o il contatore dell’acqua. Nel caso si riuscisse a identificare e dimostrare la presenza di una perdita occultata, alcuni fornitori permettono l’annullamento della bolletta rialzata, purché questa sia riparata quanto prima.

Per riuscire a rintracciare la perdita, ripararla e dimostrare il danno, esistono strumenti avanzati e tecnologie all’avanguardia che alcune aziende utilizzano proprio per questo scopo.

Un approccio green: come gestire meglio l’acqua in casa

Sicuramente le perdite sono un primo grosso problema, ma non è da dimenticare che la cura dell’ambiente e l’attenzione allo spreco idrico passa prima di tutto dalle nostre abitudini quotidiane e dall’impegno che mettiamo nel voler diventare più ecosostenibili.

Esistono dei piccoli trucchi che possiamo mettere in pratica per ridurre la nostra impronta ecologica, almeno dal punto di vista idrico:

  • Controlla sempre rubinetti, guarnizioni e sifoni, affinché non vi siano perdite.
  • Usare lavastoviglie e lavatrice solo a pieno carico, così da ridurre il numero di lavaggi.
  • Esistono dispositivi a basso flusso per rubinetti e docce, per ridurre i consumi.
  • Riutilizza l’acqua quando possibile, ad esempio quella di lavaggio delle verdure o di cottura della pasta possono essere utili per annaffiare.
  • Prestate sempre attenzione agli sprechi. Chiudete i rubinetti quando non servono, senza lasciar scorrere l’acqua inutilmente, come ad esempio mentre vi state lavando i denti.

Seguendo questi semplici consigli, si può ridurre il consumo di acqua in casa e diventare così più ecosostenibili, preparandosi a dovere all’arrivo di una nuova ondata di caldo.

Le nuove tecnologie che arrivano in aiuto della siccità

Ad aiutarci contro la siccità, ad oggi, ci sono anche le nuove tecnologie, in grado di fornire soluzioni innovative per gestire il problema e conservare l’acqua. Tra queste, quelle più interessanti sono:

  • La raccolta di acqua piovana, i serbatoi di stoccaggio e filtri di ultima generazione sempre per l’acqua piovana.
  • Irrigazione intelligente, per l’agricoltura. Si tratta di sistemi di irrigazione a sensore che monitorano l’umidità del terreno e regolano automaticamente la quantità d’acqua fornita alle piante.
  • Tecnologie per il risparmio casalingo, come ad esempio rubinetti a basso flusso, docce a basso consumo o toilette a doppio scarico.
  • Tecnologie per la desalinizzazione dell’acqua del mare, per produrre acqua potabile nelle zone più aride.

Si tratta quindi di piccole risorse che però vanno a toccare diversi ambiti, sia il casalingo, che quello agricolo, che l’aziendale. Usando maggiormente queste nuove tecnologie, sia nel piccolo che nel grande consumo, si potrà sicuramente dare una mano al problema siccità.

Conclusioni

In vista della nuova ondata di siccità è importante riuscire ad adottare da subito un approccio ecosostenibile. La Toscana, che è stata particolarmente colpita l’anno scorso, sta già adottando normative per prevenire la carenza d’acqua, ma questo è un problema che prende in considerazione tutta l’Italia.

Vi sono piccole cose che si possono fare anche nel privato, come controllare che non vi siano perdite o adottare uno stile di vita più attento agli sprechi, che possono dare una mano in merito.

Ma non solo per salvaguardarci dal rischio siccità: l’adozione di queste pratiche può fare la differenza per la salute del nostro pianeta e delle generazioni future.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

BFWE, ai nastri di partenza il Primo Forum Fuels Mobility

Next Story

Irex: volano le rinnovabili con 41 miliardi di investimenti