La top ten delle alimentazioni alternative in Europa

Nei primi tre mesi del 2017 secondo i dati Anfia la classifica dei primi 10 mercati ad alimentazione alternativa in UE/Efta vede l’Italia in testa: stacca nettamente sui paesi che la seguono, in termini di volumi, grazie alle vendite di auto a gas, una prerogativa specificamente italiana.


I primi 5 mercati a trazione alternativa dell’UE-EFTA, che rappresentano il 71% del mercato dell’auto ecofriendly, sono: Italia (26,5% del mercato UE/EFTA), UK (14,2%), Francia (12,3%), Germania (10,1%) e Norvegia (8%). Seguono la Spagna a quota 6,1, la Svezia al 4%, il Belgio al 3,4, i Paesi Bassi al 3,2.
L’Italia contribuisce quindi con il 26,5% di tutte le auto ecofriendly immatricolate in UE-EFTA nel 2016.
Il risultato dell’Italia, è dovuto soprattutto al mercato di auto nuove alimentate a Gas (GPL e Metano), che rappresentano il 73,8% del mercato italiano a trazione alternativa, contro una media europea del 23,3%, che scende al 5,1% se si esclude l’Italia. Il restante 21,5% del mercato a trazione alternativa italiano comprende l’1,7% di auto elettriche (ECV) e il 24,5% di auto ibride.
“Nelle sfide legate alla sfera ambientale – sottolinea Anfia – il punto di forza dell’industria italiana è aver sviluppato soluzioni innovative a basso impatto ambientale per la mobilità sostenibile a partire da competenze consolidate nei sistemi di alimentazione a metano e a GPL e nei sistemi di propulsione. La filiera industriale italiana del metano per autotrazione, ad esempio, è riconosciuta come leader mondiale, rappresentando circa 20.000 occupati, 50 PMI e un fatturato di 1,7 MLD €.”
Il ritardo italiano rispetto al mercato dei veicoli elettrici, continua Anfia, è dovuto, oltre ai costi per l’acquisto dell’auto elettrica, alla scarsa diffusione della rete di rifornimento e alla minor percentuale di popolazione urbana rispetto agli altri paesi europei (Italia 68,7%, UK 82,6%, Paesi Bassi 90,5%, Francia 79,5, Germania 75,3 fonte United Nations).
La popolazione non urbana, infatti, è meno propensa all’utilizzo di auto ad alimentazione elettrica per la minore autonomia.
L’Italia ha approvato il Decreto Legislativo 16 dicembre 2016, n. 257, pubblicato in GU n°10 il 13/1/2017 e in vigore dal 14/1/2017, che disciplina l’attuazione della direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi. Il decreto contiene molteplici elementi positivi: l’approccio “technology neutral” utilizzato quale visione d’insieme strategica, in grado di valorizzare l’apporto di ciascun carburante per la realizzazione dei target ambientali, in ottica di road map tecnologica; le misure per lo sviluppo del mercato della distribuzione dei carburanti alternativi; le semplificazioni del quadro per il rilascio delle autorizzazioni sugli impianti di approvvigionamento, attualmente piuttosto articolato ed eterogeneo sul piano regionale. In sintesi, il decreto offrirà una certezza del quadro d’azione che consentirà da un lato, agli imprenditori ed operatori del settore, di sviluppare un’adeguata programmazione degli investimenti e, dall’altro, agli utenti-consumatori finali di poter disporre e fruire di una rete di approvvigionamento capace di raggiungere anche le aree geografiche in cui per vari motivi le strutture sono ancora carenti (ad es. Sardegna, Calabria e Sicilia) e che possa finalmente corrispondere agli standard già presenti nei principali Paesi europei, specie nelle aree urbane (inclusi i depositi di autobus TPL e mezzi di raccolta e compattamento rifiuti).
In Italia le auto ad alimentazione alternativa hanno contribuito ad abbassare ancora il livello medio di emissione di CO2 delle nuove auto vendute a 115,3 g/km nel 2015 e a 112,8 g/km nel 2016.

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