Legge di stabilità e capacity payment, verso un taglio degli incentivi alle rinnovabili a favore delle fonti fossili?

Legge di stabilità e capacity payment, verso un taglio degli incentivi alle rinnovabili a favore delle fonti fossili?
Legge di stabilità e capacity payment, verso un taglio degli incentivi alle rinnovabili a favore delle fonti fossili?

Lunedì in Commissione Bilancio al Senato è stato approvato un emendamento alla Legge di stabilità (che ha avuto ieri serai l’ok del Senato) sul tema del capacity payment agli impianti termoelettrici, che di fatto potrebbe tradursi in un indennizzo (capacity payment, appunto) alle centrali tradizionali messe in crisi da sole e vento, ma ancora indispensabili, reperendo i fondi necessari a spese delle rinnovabili.
AssoRinnovabili, Gifi e Ifi hanno hanno espresso preoccupazione in una nota congiunta.
“Riteniamo che addebitare questo costo in modo, di fatto retroattivo, agli impianti rinnovabili creerebbe un danno molto rilevante a chi ha legittimamente investito negli ultimi anni e un grave vulnus alla credibilità del nostro paese presso la comunità degli investitori nazionali e internazionali.

In questo modo si giungerebbe ad un esito paradossale per cui le fonti rinnovabili andrebbero a finanziare in senso regressivo l’energia da fonti fossili. Inoltre, si andrebbe a colpire un settore tecnologico d’avanguardia quale quello delle smart grid e dei sistemi di accumulo elettrico sui quali il nostro paese potrebbe assumere un chiaro vantaggio competitivo e una funzione di leadership a livello mondiale.
AssoRinnovabili, Gifi e Ifi chiedono che tale disposizione venga eliminata “e si dia finalmente spazio a misure a favore dello sviluppo delle rinnovabili e della generazione distribuita, settore che già oggi occupa oltre 130.000 addetti.”

“Grande è la delusione che ci viene a guardare le scelte politiche della maggioranza, che nella legge di stabilità si trasformano, nel settore elettrico, nell’ennesimo regalo alle fonti fossili, a danno delle rinnovabili”, ha dichiarato il Presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza nel suo intervento al Forum QualEnergia, in corso a Roma. “Non si vuole capire che il sistema elettrico italiano è già cambiato, che enormi possibilità di sviluppo per il lavoro, per la riqualificazione urbana, per la produzione distribuita di energia possono venire da una politica lungimirante che sappia dove sta andando lo sviluppo dei sistemi energetici italiani. Si continua a pensare che il compito della politica sia quello di garantire il sistema elettrico del secolo scorso ed i suoi attori. Per questo chiediamo la cancellazione del comma 99 dal maxi emendamento della Legge di Stabilità, che prevede di togliere risorse alle rinnovabili per dare alle fonti fossili. Da questo Forum lanciamo un presidio per la prossima settimana davanti al Parlamento per ottenere un cambiamento reale nella politica energetica del paese. Le proposte ci sono, le abbiamo presentate in occasione della manifestazione Italiarinnovabile, che abbiamo tenuto a Roma il 26 ottobre scorso”.
Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, intervenuto poco dopo, ha dichiarato di condividere il disappunto espresso da Legambiente e di ritenere necessario un emendamento che modifichi la norma nel passaggio alla Camera perché è giusto, si legge in una nota, ridurre gli incentivi alle fonti fossili e respingere l’attacco alle rinnovabili presente nella legge di stabilità appena approvata dal Senato.
Il ministro Orlando, rispondendo direttamente al presidente di Legambiente, si è quindi dichiarato disponibile a partecipare a un confronto pubblico sugli incentivi alle fonti fossili e sulle politiche energetiche nel Paese. Invito rivolto anche al ministro Zanonato, per ora ancora senza risposta.

 

Il testo dell’emendamento“L’Autorità per l’energia elettrica e il gas, con effetto dal 2014, definisce le modalità d’integrazione del corrispettivo di cui all’articolo 5 comma 5 del decreto legislativo 19 dicembre 2003, n. 379, senza nuovi o maggiori oneri per prezzi e tariffe dell’energia elettrica anche disponendo un’adeguata partecipazione delle diverse fonti ai costi per il mantenimento della sicurezza del sistema elettrico”.

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