Moto elettriche crescono. Buono il trend di scooter e bike sharing

Mobilità elettrica su due ruote, un mercato di nicchia ma in crescita, che potrebbe trovare nell’Italia – anche per le sue caratteristiche climatiche – un mercato di riferimento. E’ quanto sostiene TÜV Italia nell’analizzare i dati attuali.

Nel 2017 l’incidenza dell’alimentazione elettrica sul totale delle due ruote era dell’1% rispetto allo 0,1% dell’incidenza dei veicoli elettrici sul totale delle quattro ruote. Il trend positivo della mobilità elettrica su due ruote è possibile vederlo anche dall’offerta che, oltre a scooter, ciclomotori, motocicli e moto elettrici proposti da una ventina di case produttrici, ha visto l’affacciarsi sul mercato di nuovi produttori.

La mobilità elettrica, sottolinea una nota, è una scelta “contemporanea” perché non produce inquinamento con conseguente minore incidenza sui costi sociali, sanitari ed economici. In aggiunta, quella su due ruote, che consente un’autonomia media di circa 50 Km circa per gli scooter e che può superare i 170 Km per le moto elettriche, permette di percorrere rapidamente spostamenti all’interno delle città e zone limitrofe senza problemi di parcheggio e dove i veicoli possono essere ricaricati con maggiore facilità. Una soluzione che può aiutare anche il pendolarismo lavorativo su brevi tratte: tanti aspetti positivi quindi, a cui le amministrazioni locali, soprattutto quelle delle grandi città, affiancate da provider privati, hanno dato una forte spinta attraverso l’istituzione di proposte di bike sharing, intermodalità a fronte delle limitazioni del traffico veicolare nelle zone centrali più congestionate.

Per ANCMA, l’Associazione confindustriale che riunisce le aziende italiane costruttrici di veicoli a due e tre ruote, che ha recentemente presentato il terzo rapporto dell’Osservatorio Focus 2R promosso insieme a Legambiente, “oltre ai numeri delle vendite, la nostra ricerca conferma la crescita di questa soluzione di mobilità, dove soprattutto nei contesti urbani, grazie allo sviluppo di opportunità di scooter sharing, sta trovando un’applicazione più concreta e sostenuta”, dichiara il presidente Andrea dell’Orto. “Nel 2017 sono infatti cresciuti dell’11% le possibilità di noleggio, e in questo mercato oltre il 68% delle flotte è rappresentato proprio da veicoli elettrici”.

Serve però, secondo l’associazione, un intervento a livello amministrativo. “Abbiamo apprezzato lo sforzo del Governo per introdurre gli Ecobonus, che però hanno una copertura economica fino al 2019. Auspichiamo quindi che si possano trovare le risorse necessarie a rendere più strutturali e duraturi gli incentivi, estendendoli anche ai tricicli, quadricicli e ai motocicli sopra gli 11 kw di potenza”.

I benefici degli incentivi sono già tracciabili. Rispetto all’anno scorso sono cresciuti i volumi dei “cinquantini” con 5.420 registrazioni e un +2,2%, grazie soprattutto ai veicoli elettrici che, con l’avvio degli incentivi, hanno infatti più che raddoppiato i volumi totalizzando 871 vendite.

“A livello locale è auspicabile prevedere incentivi non solamente di natura economica come, ad esempio, parcheggi riservati, accesso alle corsie preferenziali su tutto il territorio e infrastrutture di ricarica più capillari e ad uso esclusivo”, conclude Dell’Orto.

A questo proposito, fa notare TÜV Italia, Milano è all’avanguardia, avendo messo a punto una serie di interventi per favorire la mobilità elettrica anche in risposta agli interventi di limitazione del traffico con l’istituzione delle aree C e B.

Dichiara l’architetto Valentino Sevino, Mobility Planning Area Director di AMAT, l’Agenzia per la Mobilità, Ambiente e Territorio del Comune di Milano: “Provvedimenti di carattere generale come Area C (che è gratuita per gli elettrici e prevede per i veicoli commerciali elettrici un ingresso esclusivo in quest’area dalle ore 8 alle ore 10), Area B, la gratuità della sosta in tutta la città per tali veicoli elettrici, oltre alle linee guida approvate dal Comune di Milano per l’infrastrutturazione della rete di ricarica pubblica, hanno lo scopo di stimolare il processo di sostituzione dei veicoli endotermici in elettrici. Questo processo, inoltre, rappresenta un cardine fondamentale dei sistemi di mobilità in sharing che hanno, come effetto positivo, quello di ridurre il parco veicolare individuale oltre che rappresentare una vera e propria porta di ingresso alla mobilità elettrica, facendo superare agli utenti quelle diffidenze che spesso si riscontrano su temi come autonomia e tempi di ricarica”.

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