Perchè il FV residenziale ha bisogno dei sistemi di accumulo – Approfondimento a cura di Anie Energia

Fotovoltaico residenziale
Fotovoltaico residenziale

Secondo le previsioni della svizzera UBS Bank, il fotovoltaico senza incentivi nei prossimi sette anni decollerà e l’energia solare, autoconsumata o immessa in rete, eroderà una quota rilevante del mercato elettrico, grazie anche ai sistemi di accumulo (SdA) che sono sempre più economicamente convenienti.
Secondo le stime UBS, nel 2020, tagliando la bolletta elettrica del 20-30%, i tempi di ritorno del’investimento di un impianto fotovoltaico su tetto e non incentivato si aggireranno intorno ai 5-6 anni per il commerciale e sui 10-11 per il residenziale.
UBS, in un recente documento destinato alle utility europee, dichiara che il fotovoltaico anche senza incentivi è spesso già adesso conveniente rispetto all’acquisto dell’elettricità dalla rete. Il costo dei sistemi di accumulo, in particolare della batterie al litio, si prevede, calerà del 50% entro il 2020 e del 75% entro il 2025.

Nonostante ciò, il mercato dei SdA abbinati agli impianti FV residenziali presenta ancora, accanto a notevoli opportunità, alcune criticità e problematiche che rischiano di rallentarne lo sviluppo.
Fondamentale è l’emanazione della delibera dell’AEEGSI sulle modalità di connessione alla rete dei SdA in MTe BT che stiamo attendendo ormai da alcuni mesi.
La delibera dell’AEEGSI sarà costituita da due parti.
La prima parte definirà dal punto di vista legale e giuridico gli schemi di connessione e le proposte normative contenute nelle ultime Varianti CEI 0-16 e 0-21 già pubblicate dal CEI a fine 2013. Tale parte è importante perché attribuisce valore legale alla normativa tecnica ma anche commerciale e regolatorio, permettendo agli operatori di poter inoltrare correttamente ai DSO le richieste di connessione degli impianti alla rete.
La seconda parte della delibera riguarda le modalità e le tempistiche di redazione del regolamento attuativo delle procedure operative che i DSO dovranno mettere in atto, su indicazione del GSE, per gestire  l’inserimento dei SdA abbinati a impianti FV, in particolare quelli esistenti e incentivati (sono oltre 500.000 e quasi tutti connessi in BT ed MT).
La delibera dovrà anche indicare i tempi entro i quali il GSE dovrà emanare il suddetto regolamento attuativo per dare indicazioni ai DSO in merito all’installazione di nuovi misuratori bidirezionali e soprattutto sull’organizzazione dei flussi delle misure dell’energia prodotta, immessa, prelevata e consumata.
La delibera dovrà anche  dettagliare tutte le attività propedeutiche tali che l’installazione del SdA abbinato all’impianto FV già esistente ed incentivato sia compatibile, a livello di configurazione impiantistica, con il tipo di incentivazione fotovoltaica.
Nel caso di una mancata o ritardata emanazione, il percorso previsto dagli operatori per la realizzazione delle soluzioni tecnologiche da immettere sul mercato in condizioni di affidabilità e di competitività rischia di allungarsi con evidenti danni per l’industria elettronica, elettrica ed elettrotecnica italiana.

A cura di ANIE Energia (@ANIEnergia)

FV, stime UBS
FV, stime UBS

 

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