Stati generali della Green Economy 2023: 11 proposte per la transizione ecologica

Si sono conclusi gli Stati Generali della Green Economy, due giornate con oltre 1500 partecipanti e 100 relatori. Oltre alla presentazione del report annuale, consultabile anche online su www.statigenerali.org, è stato diffuso un pacchetto di 11 proposte prioritarie per la transizione ecologica, fra queste una legge per il clima e per il suolo, fiscalità ambientale, un iter breve e tempi certi per le autorizzazioni, interventi sull’energia e sulla circolarità di produzioni e consumi.

“In un quadro in cui permangono significative difficoltà e ritardi per la green economy italiana, l’ampia partecipazione al dibattito degli Stati Generali della Green Economy evidenzia il potenziale di crescita dell’economia verde, che continua a mostrare segnali promettenti sia nel campo della decarbonizzazione dell’economia sia per la circolarità – dichiara Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile al termine della due giorni– Alla vigilia della Coop 28 che registrerà ritardi rispetto agli accordi di Parigi, proiettando l’aumento della temperatura globale verso 2,4 gradi anziché 1,5, rileviamo dati importanti sia in Cina nell’ambito degli investimenti per la decarbonizzazione sia negli Stati Uniti con l’Inflation Reduction Act che modifica sia la traiettoria statunitense sia quella globale ed è un’importante conferma delle politiche avanzate per il clima e la competitività dell’economia europea”.

L’edizione 2023 è stata l’occasione per l’istituzione dell’Osservatorio sulla transizione ecologica dell’economia e delle imprese italiane, che sosterrà i potenziali di sviluppo e di innovazioni tecnologiche significative, già in fase di industrializzazione o di produzione, sulla transizione ecologica dell’economia e delle imprese italiane.

Le 11 proposte

1.. Semplificare, rendere brevi e certi i tempi per le autorizzazioni. La durata e la complessità delle procedure amministrative rappresentano fattori rilevanti di costo e ostacolo allo sviluppo degli investimenti per la realizzazione e l’esercizio degli impianti per la transizione ecologica.

2 Approvare anche in Italia una legge per il clima. In un cambiamento di vasta portata come la transizione climatica ed ecologica, serve un quadro legislativo – certo, stabile, pluriennale.

3. Approvare una legge per la tutela del suolo con misure di adattamento. L’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi (alluvioni e siccità) causato dalla crisi climatica, genera ingenti, e crescenti, danni con enormi costi economici e sociali.

4. Attuare una riforma della fiscalità in direzione ecologica. I prelievi e gli incentivi fiscali hanno un impatto rilevante sui costi delle misure e degli investimenti per la transizione ecologica.

5. Accelerare la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’elettrificazione nei trasporti, negli usi civili e nell’industria. È urgente arrivare almeno a 10 GW di nuovi impianti per rinnovabili elettriche.

6. Introdurre un sistema efficace di incentivazione per l’efficienza energetica degli edifici. Negli edifici (residenziali, del commercio e dei servizi) si consuma la quota maggiore di energia, circa il 45%.

7. Rafforzare la circolarità di produzioni e consumi. L’utilizzo più efficiente dei materiali, pilastro fondamentale di un’economia più circolare, non genera solo benefici ambientali, ma un rilevante vantaggio economico e competitivo per l’Italia.

8. Rafforzare le imprese nazionali con un Piano Nazionale di sviluppo delle filiere produttive per la transizione ecologica.

9. Aumentare la quantità e migliorare la qualità del lavoro e aggiornare le competenze.

10. Migliorare l’accesso ai finanziamenti e l’attrazione degli investimenti.

11. Potenziare la ricerca e l’innovazione. L’Italia investe troppo poco in ricerca e sviluppo, l’1,6% del Pil, molto meno delle grandi economie europee.

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