Turismo sostenibile: bando entro l’estate

Si tratta di masserie e rifugi, case cantoniere, caselli idraulici, ma anche strutture di pregio come monasteri, castelli, ville, che si trovano lungo i cammini e i percorsi ciclopedonali e storico-religiosi che attraversano tutta l’Italia.

Strade e sentieri, in qualsiasi parte d’Italia, che hanno avuto una loro storia e funzione in passato, ora grazie all’iniziativa “Cammini e Percorsi” possono tornare a nuova vita, riqualificati e con strutture ricettive e di servizio, per favorire lo sviluppo di un turismo più consapevole, rispettoso del territorio e dell’ambiente e capace di far emergere le bellezze locali.


Cammini e Percorsi si inquadra nell’ambito del Piano Strategico del Turismo 2017–2022 e del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche/Piano Straordinario della Mobilità turistica. In virtù di questo, l’intenzione è recuperare nel giro di tre anni 303 strutture pubbliche selezionate all’interno di un parco di 1.800 beni pubblici.
Nel 2017 saranno 103 gli immobili dismessi , 43 dello Stato, 50 degli Enti territoriali e 10 di Anas, da affidare alle imprese ed attività di giovani, cooperative e associazioni, per essere recuperati e trasformati in attività e servizi di supporto ai viaggiatori. Pellegrini, turisti, camminatori, ciclisti e tutti coloro che amano lo slow travel potranno dormire, mangiare, conoscere la storia locale dei tracciati che stanno percorrendo. Fino al 26 giugno è aperta la consult@zione pubblica organizzata con il contributo del Touring club, ed accessibile dal sito dell’Agenzia del Demanio (www.agenziademanio.it) che  raccoglierà idee e suggerimenti utili per la definizione delle linee guida dei bandi che saranno pubblicati entro l’estate.
“La consultazione permetterà di mantenere la caratteristica della proposta ‘dal basso’ che ha accompagnato anche l’elezione a livello nazionale di tracciati già identificati dalle associazioni e dai territori”, ha spiegato il ministro Graziano Delrio, che ha aggiunto: “Abbiamo stanziato 1 milione di euro per tre anni per gli itinerari turistici a piedi. A dimostrazione che anche i cammini e i percorsi ciclabili sono grandi opere infrastrutturali. Pensare quindi di fare strutture di accoglienza e di servizio per i viandanti e i cicloturisti è un altro modo di sviluppare il turismo e l’economia rispetto a quello classico. Senza sottovalutare il fatto che i tempi di ammortamento di un investimento su una ciclovia sono venti, trenta volte inferiori a un intervento su strada normale. E questo perché si innesca un meccanismo virtuoso con vantaggi socio-economici e benefici ambientali”.
Delrio ribadisce quindi l’importanza di un’iniziativa che contribuirà a consolidare sette grandi tracciati – le ciclopiste del Sole, del Vento, dell’Acqua; i cammini di San Francesco e San Benedetto; la via Appia e la via Francigena, e 14 itinerari locali – come sistema infrastrutturale nazionale della mobilità dolce e sostenibile.
“Perché il nostro Paese merita di essere vissuto in maniera dolce”, ha continuato il ministro. “ Per visitare l’Italia è necessario prendersi il proprio tempo. Oggi stiamo assistendo ad una forte richiesta di turismo lento. È una domanda di avanguardia, che nei prossimi anni è destinata a crescere e dobbiamo quindi realizzare le infrastrutture per farci trovare pronti”.
Gli immobili statali dismessi saranno assegnati in concessione gratuita di nove anni, rinnovabile per altri nove, a cooperative, associazioni e imprese costituite da soggetti sotto i 40 anni oppure in concessione di valorizzazione della durata da 6 a 50 anni a privati in grado di sostenere importanti costi di investimento per progetti di riconversione a forte impatto sul territorio e a beneficio dell’intera comunità.

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