Cdm. Gestione semplificata terre e rocce da scavo. Dichiarazioni di emergenza.

Cdm. Gestione semplificata terre e rocce da scavo. Dichiarazioni di emergenza.
Cdm. Gestione semplificata terre e rocce da scavo. Dichiarazioni di emergenza.

Il Consiglio dei ministri di venerdì 6 novembre ha approvato su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti, in esame preliminare, uno schema di decreto del Presidente della Repubblica che introduce una disciplina semplificata sulla gestione delle terre e rocce da scavo, consentendo di assorbire tutte le disposizioni attualmente vigenti in un testo unico, integrato e autosufficiente. 

Lo schema di regolamento disciplina: il riutilizzo nello stesso sito di rocce e terre da scavo qualificate sottoprodotti; il deposito temporaneo delle terre e rocce da scavo qualificate rifiuti: la gestione delle terre e rocce da scavo nei siti oggetto di bonifica.
Le semplificazioni introdotte riguardano: definizioni più chiare e coordinate con la normativa vigente; una disciplina più dettagliata del deposito intermedio delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti; l’esclusione dei “residui della lavorazione dei materiali lapidei” dalla nozione di terre e rocce da scavo, novità che consente agli operatori di qualificarli come sottoprodotti in presenza delle condizioni di legge e nel pieno rispetto dei livelli di tutela ambientale; l’eliminazione dell’obbligo di comunicazione preventiva all’autorità competente di ogni trasporto di terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti, attivando allo stesso tempo i necessari controlli da parte delle Autorità competenti; una procedura più rapida per attestare che le terre e le rocce da scavo generate nei cantieri di grandi dimensioni soddisfino i requisiti normativi nazionali e comunitari per essere qualificate sottoprodotti; un iter più spedito per apportare modifiche sostanziali al piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo, con la possibilità di una proroga di un anno della durata del piano per le terre e le rocce da scavo generate nei grandi cantieri; tempi certi, sempre pari a 60 giorni, per lo svolgimento delle attività di analisi di ARPA e APPA; procedure uniche per gli scavi e la caratterizzazione dei terreni generati dalle opere da realizzare nei siti oggetto di bonifica, che forniscano chiarezza e un riferimento normativo unico agli operatori; una procedura specifica per l’utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo escluse dal campo di applicazione dei rifiuti e prodotte dalla realizzazione di opere sottoposte a Valutazione di impatto ambientale.
La stesura dello schema di regolamento recepisce le richieste formali presentate dalla Commissione europea nell’ambito della procedura Eu-Pilot 5554/13/ENVI avviata nei confronti dell’Italia, evitando in questo modo la possibilità che il progetto pilota evolva in una procedura d’infrazione contro l’Italia. È previsto che la proposta di regolamentazione sia sottoposta a una consultazione pubblica di trenta giorni e che al suo termine il ministro dell’Ambiente pubblichi eventuali controdeduzioni. 2015, alle ore 10.25 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti.
In tema di emergenze, approvata la dichiarazione di stato di emergenza per contrastare i danni causati dal grave movimento franoso che si è verificato nel Comune di Calatabiano (Ct) lo scorso 24 ottobre e il danneggiamento dell’acquedotto Fiumefreddo, principale fonte idrica del Comune di Messina.
Inoltre, il Consiglio dei ministri ha approvato la dichiarazione di stato di emergenza per fare fronte ai danni causati dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati: nel territorio della provincia di Siena nei giorni 24 e 25 agosto 2015; nel territorio della provincia di Genova nei giorni 13 e 14 settembre 2015; nel territorio della regione Campania (Provincia di Benevento e zone limitrofe) dal 14 al 20 ottobre 2015.
Al fine di consentire il proseguimento delle operazioni di protezione civile tese a fronteggiare ulteriori danni causati da avversità atmosferiche, sono stati prorogati stati d’emergenza già dichiarati in Abruzzo (febbraio e marzo 2015) e nel territorio delle Province di Firenze, Arezzo, Lucca, Massa Carrara, Prato e Pistoia (5 marzo 2015).

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