Destinazione Italia, energia e green economy

Letta Bonino
Il Presidente del Consiglio Letta e il Ministro degli Esteri Bonino durante la conferenza stampa di Destinazione Italia

Il Consiglio dei Ministri del 19 settembre ha approvato, su proposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta e dei ministri degli Affari Esteri, Emma Bonino, e dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, il piano “Destinazione Italia”, un progetto per attirare gli investimenti esteri e favorire la competitività delle imprese italiane. 50 misure che toccano numerosi settori: dal fisco al lavoro, dalla giustizia civile alla ricerca. Il piano è aperto alla consultazione pubblica per tre settimane affinché tutti i soggetti, pubblici e privati, che vogliono apportare un contributo, possano farlo. Al termine di questa fase, “Destinazione Italia” sarà definitivamente approvata dal Consiglio dei Ministri. Tre sono i punti in cui si articola il piano: attrazione, promozione, accompagnamento.

Le 50 misure mettono insieme strumenti attuabili immediatamente e altri che necessitano di veicoli normativi. Per fornire un cronoprogramma il piano assegna a ciascun provvedimento una delle tre clessidre: subito (una clessidra), entro la fine dell’anno (due clessidre), tempi più lunghi (tre clessidre).
Tra gli interventi, alcuni sono connessi ad energia e green economy.
In tema di idrocarburi e risorse minerarie, nel piano si sottolinea che “il Paese ha a disposizione significative riserve di gas e petrolio, le più importanti in Europa dopo quelle dei Paesi nordici. Fare leva su queste risorse offre benefici in termini occupazionali e di crescita economica in un settore in cui l’Italia vanta notevoli competenze riconosciute. Oltre agli idrocarburi, l’Italia ha un notevole potenziale di sviluppo di risorse minerarie di elementi chimici preziosi (es. antimonio, oro, manganese, mercurio) e di materiali lapidei (es. marmo, pietre di vario tipo).” La Proposta 41 verte proprio sulla Produzione nazionale di idrocarburi e risorse minerarie (due clessidree):“Problema/opportunità: Il raddoppio della produzione nazionale di olio e gas, previsto dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN), offre nuove e interessanti opportunità di investimento nel nostro Paese. Questo sviluppo avverrà riducendo complessivamente il numero di infrastrutture terrestri e marine (pozzi e piattaforme), grazie all’ottimizzazione della progettazione e all’uso di tecnologie all’avanguardia. In questo settore l’apporto di investimenti e competenze internazionali è essenziale (già oggi vi è un’ampia presenza di primari operatori globali).
Soluzione: perché lo sviluppo della produzione di idrocarburi abbia luogo e si superino le difficoltà contingenti, la SEN prevede diversi interventi: dall’aumento delle ricadute economicooccupazionali per i territori interessati (è stato appena approvato un provvedimento che prevede un’allocazione specifica a favore dello sviluppo territoriale di parte delle entrate fiscali legate ai nuovi progetti di estrazione su terraferma), all’apertura di nuove aree esplorative (significativo il caso delle zone marine a ovest della Sardegna), dall’adeguamento agli standard europei dell’iter autorizzativo, fino alla disponibilità pubblica di dati tecnici relativi alle esplorazioni e alle ricerche effettuate in passato. Per quanto riguarda il potenziale di cave e miniere, la competenza normativa e amministrativa è esclusivamente regionale, ma è possibile ipotizzare un ruolo di provvedimento una delle “tre clessidre”: subito, entro la fine dell’anno, tempi più lunghi.”
Riguardano invece la green economy, le misure 42 e 43, entrambe due clessidre.
La prima, ovvero la 42, sul tema Investire nell’efficienza energetica: “Problema/opportunità: L’efficienza energetica rappresenta una grande opportunità per il Paese in quanto contribuisce contemporaneamente al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei costi energetici, di riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale, di miglioramento della sicurezza e indipendenza di approvvigionamento. In questo campo l’Italia parte da un buon livello di performance, tuttavia gli spazi di investimento e di sviluppo sono ancora notevoli. Entro il 2020 si potrebbero ridurre i consumi di circa il 24% evitando l’emissione di circa 55 milioni di tonnellate di CO2 l’anno e risparmiare circa 8 miliardi di euro l’anno di importazioni di combustibili fossili.
Soluzione: la SEN che individua nell’efficienza energetica la sua prima priorità, definisce un ampio spettro di interventi possibili in questo ambito:

  • Il rafforzamento del meccanismo dei Certificati Bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica – TEE), prevalentemente dedicati ai settori industriale e dei servizi, alla promozione di interventi di risparmio di energia di valenza infrastrutturale in settori finora poco interessati (ITC, distribuzione idrica, trasporti). 
  • L’estensione nel tempo di detrazioni fiscali, prevalentemente da dedicare al settore delle ristrutturazioni civili: le detrazioni al 55% sono ad esempio una misura recentemente prolungata e rafforzata con l’ innalzamento al 65%. 
  • L’introduzione di incentivazione diretta per gli interventi della Pubblica Amministrazione – impossibilitata ad accedere al meccanismo delle detrazioni fiscali – tramite il cosiddetto ‘Conto Termico’ recentemente emanato. 
  • Il rafforzamento di standard minimi e normative pro efficientamento, in particolare per quanto riguarda l’edilizia (per nuove costruzioni o rifacimenti importanti), il settore dei trasporti (anche in recepimento di normative europee) e l’insieme dei prodotti rientranti nel campo di azione della direttiva Ecodesign.”

La misura 43 è dedicata a come Attrarre investimenti nei settori green: “Problema/opportunità: esistono ancora grandi spazi di investimento nei settori della green economy, in particolare per quanto riguarda lo sfruttamento delle energie rinnovabili e la valorizzazione delle risorse idriche e dei rifiuti.
Soluzione: sono proposti interventi specifici per attrarre investimenti in questi specifici ambiti:

  • Energie Rinnovabili. Lo sviluppo delle rinnovabili elettriche in Italia è avvenuto a costi elevati: è fondamentale che si ricavi un dividendo positivo dallo sviluppo internazionaledi queste tecnologie, puntando su competenze distintive in ambiti come lo sviluppo di progetti complessi nel fotovoltaico, le smart grid o il solare a concentrazione. Oltre alle rinnovabili elettriche, ci sono opportunità interessanti nel campo delle rinnovabili termiche, nelle quali negli ultimi anni si è registrato un vero e proprio boom, spontaneo e non incentivato. I meccanismi disegnati per lo sviluppo nazionale (Conto Termico) potranno favorire anche un rafforzamento del posizionamento internazionale dell’Italia su queste tecnologie. Ugualmente importante è il potenziale nell’ambito dei biocarburanti e della chimica verde, in cui l’Italia vanta alcune eccellenze di livello mondiale. 
  • Valorizzazione dei rifiuti. Il nostro Paese, soprattutto al centro-sud, fa ancora largo affidamento sulle discariche. La scarsa capacità organizzativa e l’insufficiente sensibilizzazione del pubblico per il riciclo e la difficoltà a raccogliere consenso verso la termovalorizzazione hanno impedito finora di progredire in questo campo. È quindi essenziale accelerare, lanciando un piano d’azione strutturato, focalizzato sulle regioni del centro-sud, ma con un forte coordinamento nazionale per garantire omogeneità d’approccio e il rispetto di obiettivi e tempistiche definite. 
  • Servizi Idrici. Il settore dell’acqua in Italia presenta performance del tutto insoddisfacenti, in termini di perdite di rete e di efficienza della rete fognaria e della depurazione. L’infrastruttura richiede grandi investimenti, in particolare al Sud, e l’assetto gestionale dovrebbe diventare più efficiente, con aziende più grandi, più professionali e più efficienti. È necessario superare queste difficoltà e avviare un’opera di modernizzazione del settore.”

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