Mobilità sostenibile in Europa: si può fare di più, soprattutto in Italia

Auto elettrica.

Sembra esserci un consenso unanime: presto le auto elettriche e ibride sostituiranno le auto alimentate da combustibili fossili. Il motivo dietro a questo cambiamento è la crescente preoccupazione per le condizioni ambientali: abbandonare i mezzi di trasporto tradizionali si tradurrebbe in una riduzione delle emissioni di particolato ed anidride carbonica, tipiche dei motori diesel e benzina.

A supportare il trend della mobilità sostenibile arrivano i primi dati disponibili sul mercato europeo, dove tra il 2014 e il 2017 ci sono state ben 38.271.446 immatricolazioni di nuovi veicoli. Il verdetto è che anche se la quota di ibride ed elettriche è ancora molto limitata, si registra una crescita delle vetture sostenibili. Questo aumento, però, non vuol dire che le auto elettriche o ibride in circolazione siano tante: le ibride (capaci di funzionare con motore termico e motore elettrico, sia nella versione plug-in che non) coprono ogni anno solo il 2,44% delle vendite, rispetto allo 0,56% delle auto elettriche. La crescita c’è, ma è timida. Come si articola questo cambiamento, allora? La risposta non è facile, e molto dipende dal mercato considerato.

In generale si può dire che la crescita di auto poco inquinanti sta avvenendo con sostanziali differenze tra veicoli ibridi (più diffusi) ed elettrici (che dipendono dalla diffusione capillare di colonnine di ricarica). Inoltre i comportamenti dei consumatori variano molto tra quelli dei Paesi scandinavi e quelli di nazioni con politiche ambientali molto diverse come Italia e Spagna.

In tutta Europa le auto ibride hanno registrato una crescita pari mediamente allo 0,85% tra il 2014 e il 2015; a questa crescita è seguito un rallentamento in termini di popolarità tra il 2015 e il 2016, anni in cui è stato acquistato solamente lo 0.12% di auto ibride in più rispetto all’anno precedente. Guardando all’elettrico, invece, nel 2015 la quota di mercato corrispondeva allo 0,44%; nel 2017 la quota è cresciuta fino a raggiungere lo 0,72%. Nel giro di due anni si è registrato un aumento dei veicoli elettrici pari allo 0,28%.

Uno dei Paesi con il più alto numero di auto elettriche ed ibride è la Svezia, che ha avuto ritmi di adozione delle nuove tecnologie molto più sostenuti. Se nel 2015 le auto vendute erano per il 95,21% a motore termico, per lo 0,82% dalle auto elettriche e per il 4,15% dalle auto ibride, nel 2017 le auto a motore termico costituivano il 90,63% del mercato, tanto che le auto elettriche sono arrivate all’1,01% e le auto ibride all’8,63% del mercato. La Svezia è il Paese europeo con la più alta quota di auto ecologiche, seguita da Olanda e Austria.

E l’Italia? Le performance tra il 2014 e il 2017 sono di gran lunga inferiori, molto vicine alla media europea del 99,7% di auto vendute con motore termico. Una possibile spiegazione potrebbe essere la bassa diffusione di colonnine di ricarica, e la mancanza di incentivi per l’acquisto di auto ecologiche: se in Olanda sono disponibili 191,3 stazioni per la ricarica di auto elettriche ogni 100.000 abitanti, e in Svezia 46,8, l’Italia è il fanalino di coda europeo, con soli 4,5 colonnine disponibili.

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