Parte il Treno Verde di Legambiente

Parte il Treno Verde di Legambiente
Parte il Treno Verde di Legambiente

Sono 11 le tappe del convoglio ambientalista, da Novara a Cosenza, dal 26 febbraio al 9 aprile, per parlare di rigenerazione urbana e smart city, monitorare l’inquinamento atmosferico e acustico, sensibilizzare i cittadini e rilanciare tante buone pratiche anti-smog.

Quest’anno il viaggio partirà da Novara (26, 27, 28 e 29 febbraio) per poi proseguire a Pavia, Treviso, Piacenza, Modena. Ed ancora tappa a Pesaro, Roma (Termini), Salerno, Barletta, Potenza (Centrale) e Cosenza.

In questo viaggio verrà effettuato, in collaborazione con Valorizza, brand di Studio SMA e Gemmlab, e con il contributo scientifico La Sapienza e CNR, un monitoraggio scientifico (rumore e inquinamento atmosferico) in postazioni fisse e itineranti. Le apparecchiature forniranno in tempo reale i dati che confluiranno in una piattaforma informatica (Smart Data Center), in grado di raccogliere le informazioni acquisite dai sistemi di monitoraggio ambientale, georeferenziarle e farle confluire poi in una mappa interattiva. La mappatura realizzata sarà, quindi, la base da cui partire per ragionare sulle criticità e le soluzioni per migliorare la qualità dell’aria, la mobilità e il benessere, ma anche definire le priorità degli interventi urbani utili alla pianificazione e progettazione di smart cities.
Oltre al monitoraggio, cittadini e studenti, come sempre, potranno salire a bordo del Treno Verde per visitare la mostra didattica e interattiva allestita all’interno delle quattro carrozze, ognuno dedicata a un tema diverso, ma con un unico filo conduttore: quello delle buone esperienze che, in Italia e all’estero, hanno già raccolto la sfida della rigenerazione urbana, attraverso la partecipazione dei cittadini.
La prima carrozza è dedicata al mondo: qui il visitatore potrà leggere e scoprire i tanti planisferi interattivi, installati sulle pareti del vagone, per capire insieme i fattori legati ai mutamenti climatici e le conseguenze che causa il surriscaldamento globale. La “città” sarà, invece, il tema della seconda carrozza incentrata sui centri urbani per parlare di quelle città che hanno raccolto la sfida della rigenerazione urbana e hanno puntato su energia pulita, mobilità dolce, edilizia sostenibile. Dalle città agli ecoquartieri il passo è breve, per questo la terza carrozza e la quarta carrozza saranno dedicate rispettivamente ai quartieri a basse emissioni e ad alta qualità di vita e ai condomini, dove i cittadini sono sempre più smart. In particolare, agli studenti sarà riservato uno speciale percorso didattico sui mutamenti climatici, realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. La mostra sarà aperta dalle 8,30 alle 14.00 per le classi prenotate e dalle 16,00 alle 19,00 per il pubblico. La domenica sarà visitabile dalle 10,00 alle 13,00. L’ingresso è gratuito.
Il Treno Verde 2016 racconterà e darà spazio alle esperienze virtuose anti-smog messe in atto intanto da quei comuni che hanno avuto il coraggio di scommettere sulla rigenerazione urbana, sull’efficienza energetica, sul verde urbano e sulla mobilità sostenibile. C’è ad esempio Pesaro con la sua bicipolitana (circa 78 km di piste ciclabili e 11 itinerari pedonali) o la green station di Potenza (che da stazione impresenziata, grazie ad un progetto di recupero ambientale e sociale promosso da Legambiente e dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane), è tornata a vivere diventando un luogo di incontro e socialità, ma anche un centro per la sostenibilità e l’educazione ambientale, un presidio culturale e sociale e una fucina dell’economia civile). A bordo del convoglio ambientalista non mancheranno, infine, approfondimenti e riflessioni sull’economia civile e su smart cities ed ecoquartieri, entrambi caratterizzati da una partecipazione sempre più attiva dei cittadini ai cambiamenti, da servizi più adeguati e un trasporto pubblico e ciclopedonale sicuro ed efficiente. In Italia l’esperienza, ad esempio, di Milano e quella delle sorelle europee stanno dimostrando, sottolinea Legambiente, come gli ecoquartieri siano un modello per il futuro delle città europea.

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