Tartarughe. Caretta caretta nascono a Livorno e Marsala

La schiusa delle uova sulla spiaggia di Rimigliano, San Vincenzo, Livorno.

La tartaruga Caretta caretta è una specie diffusa nelle acque degli Oceani Atlantico, Indiano e Pacifico, ma anche nel bacino del Mediterraneo e del Mar Nero. In particolare, nel Mediterraneo, i siti di deposizione delle uova sono localizzati soprattutto nella parte orientale: Grecia, Turchia, Cipro, Libia, mentre nella parte occidentale le nidificazioni sono da ritenersi eccezionali.

In Italia, i nidi deposti ogni anno sono solo alcune decine di unità (contro le 7 mila dell’intero Mediterraneo), ma i mari attorno alla penisola rivestono grande importanza per le popolazioni del bacino. Ecco alcuni degli ultimi siti dove stanno nascendo le tartarughine.

Toscana, Parco di Rimigliano – Hanno iniziato a schiudersi nella notte fra sabato 28 e domenica 29 luglio le uova di Caretta Caretta depositate nel Parco di Rimigliano a San Vincenzo, nella spiaggia per naturisti. Per ora le tartarughine sono 45.
Alla nascita hanno assistito più di sessanta persone, assieme ai tanti volontari del Wwf e di TartAmare.
Tutto si è svolto per il meglio, sotto la supervisione scientifica della dottoressa Papetti di TartAmare e Letizia Marsili dell’Università di Siena, ma anche grazie all’entusiasmo dei tanti volontari.
La schiusa delle uova di Caretta caretta era attesa dallo scorso 10 giugno, quando sull’arenile toscano sono state rilevate le tracce della tartaruga marina che ha deposto le uova. La prima schiusa è avvenuta nel 48esimo giorno dalla deposizione delle uova, in anticipo rispetto delle previsioni, ed è stata favorita dalle alte temperature di questi giorni di calda estate.
Da sabato 21 luglio, poi, all’avvicinarsi della scadenza del periodo di incubazione e a causa di alcune difficoltà riscontrate da Capitaneria di Porto e Comune, il WWF Livorno con l’aiuto di circa 50 volontari, ha garantito una sorveglianza 24 ore su 24 del sito.
Quest’anno, la spiaggia di Rimigliano si conferma il sito di nidificazione e nascita della tartaruga marina Caretta caretta collocato più a nord dell’intero Mediterraneo. Dopo queste prime nascite le operazioni di monitoraggio continueranno, dato che le schiuse delle uova avvengono solo nelle ore più fresche e potrebbero protrarsi per 4 o 5 notti.

Sicilia, Marsala – Nella serata di domenica 29 luglio, una tartaruga Caretta caretta ha deposto le sue uova a Marsala, sulle rive di Contrada Berbero, una spiaggia che si trova vicino a lido Gazebo.
La tartaruga marina comune, di grosse dimensioni e appartenente alla specie carnivora che all’inizio della sua vita frequenta la superficie dei mari per poi spostarsi nei fondali più bassi, ha nidificato sotto gli occhi di molte persone che si trovavano sulla spiaggia siciliana.
Dopo diverse chiamate è stata rintracciata Daniela Freggi del Centro di recupero tartarughe marine di Lampedusa, che a sua volta ha allertato gli operatori WWF del progetto Life Euroturtles. I volontari si sono recati immediatamente sulla spiaggia di Contrada Barbero, hanno verificato la presenza delle uova e avvertito subito il responsabile per il WWF Sicilia Area Mediterranea. Poco dopo è intervenuta anche la Guardia Costiera, che ha messo subito in sicurezza il nido.

Una specie a rischio di estinzione – Queste tartarughe marine sono seriamente minacciate dall’uomo, perché sono disturbate da molte attività, come il turismo nelle aree di riproduzione e la pesca accidentale. Si stima che ogni anno circa 150mila Caretta caretta finiscano catturate negli attrezzi da pesca nel Mediterraneo e che, di queste, oltre 40 mila muoiano.
Mentre l’attività riproduttiva è generalmente concentrata in alcuni importanti siti, cosa che rende teoricamente possibile la protezione di queste zone, l’impatto della pesca sugli individui a mare costituisce un problema gravissimo che rappresenta una seria sfida a chi si adopera per la conservazione della tartaruga marina.

Plastica nemico implacabile – Fra i nemici che questa specie incontra sulle spiagge, poi, ci sono i rifiuti di plastica.
Uno studio fatto su oltre 560 Caretta caretta nel Mediterraneo centrale, ha mostrato la presenza di frammenti e resti di plastica nell’80% degli animali. Proprio per salvare le tartarughe, il WWF ha lanciato la campagna di raccolta fondi per il progetto Action Turtle tem, dove ogni donazione potrà aiutare a mantenere reattive tutte le attività di salvataggio.

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