Ue Efta, immatricolazioni di autovetture ad alimentazione alternativa, + 31,5%

Secondo i risultati preliminari di ACEA, l’associazione delle industrie automobilistiche, le nuove immatricolazioni di autovetture ad alimentazione alternativa in UE-EFTA sono circa 918.000 a gennaio-settembre 2018 (pari al 7,5% del totale immatricolato), in crescita tendenziale del 31,5%. 196.000 unità sono immatricolate in Italia, Paese che, dopo Norvegia, Finlandia e Svezia, detiene la quota di auto ad alimentazione alternativa più alta sul proprio mercato. 

Il dato è stato diffuso dall’Area Studi e Statistiche ANFIA sul mercato delle autovetture ad alimentazione alternativa. Il Focus analizza il trend di mercato in UE-EFTA per tutte le alimentazioni e riporta anche una sintesi delle recenti proposte di Regolamento europeo sulla riduzione delle emissioni di CO2 di auto e VCL post-2021 e, per la prima volta, sulla riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli industriali; una panoramica sul mercato della auto ad alimentazione alternativa nei major market europei; paragrafi specifici sul trend delle immatricolazioni di auto elettriche, ibride e a gas in UE-EFTA e nei maggiori Paesi; un cenno al mercato dei veicoli ad alimentazione alternativa nei Paesi extra-UE.

Diesel e benzina – A gennaio-settembre 2018 il mercato europeo delle autovetture nuove risulta in crescita rispetto ai volumi dell’analogo periodo del 2017: +2,3% con 12,2 milioni di unità. Continua il trend negativo per il mercato delle auto diesel, in calo tendenziale del 17%, pari ad una perdita di 903mila unità e una quota di mercato del 36% (era del 44% solo un anno fa). Aumentano invece le vendite di auto a benzina che crescono del 16%, pari a 961mila unità in più rispetto al volume delle vendite di gennaio-settembre 2017 e conquistano il 56% del mercato. L’incremento tendenziale del mercato delle auto a benzina in volumi (961mila) è superiore al volume delle auto ad alimentazione alternativa vendute nei primi 9 mesi dell’anno (918mila). L’opzione delle auto ad alimentazione alternativa non conquista dunque tutti i potenziali consumatori.

Trend del mercato autovetture ad alimentazione alternativa – Nel 2017, in Unione europea, le immatricolazioni di autovetture ad alimentazione alternativa hanno quasi raggiunto la soglia del milione di unità (953.355 unità), in crescita del 39% sul 2016, esattamente 265 mila vetture in più. Nei primi 9 mesi del 2018, secondo i risultati preliminari di ACEA, le nuove immatricolazioni di autovetture ad alimentazione alternativa sono circa 918mila unità, in crescita tendenziale del 31,5%. Secondo la tipologia di alimentazione, il mercato si compone di 273.702 auto elettriche, di cui 132.944 a batteria (incluso fuel cell) e 140.758 ibride plug-in (incluso extended range), 459.825 ibride (mild&full) e 184.232 auto a gas (gas naturale, GPL, E85).
Complessivamente la quota delle auto “ecofriendly” nell’UE/EFTA è pari al 7,5% del mercato complessivo.

Italia in testa – La classifica dei primi 10 mercati ad alimentazione alternativa in UE/Efta vede in testa per volumi l’Italia, che stacca nettamente i paesi che seguono, grazie alle vendite di auto a gas, una prerogativa specificamente italiana. I primi 5 mercati a trazione alternativa dell’UE-EFTA, che rappresentano il 68% del mercato dell’auto ecofriendly, sono: Italia (21,4% del mercato UE/EFTA), Germania (14,8%), UK (12,5%), Francia (10,8%) e Spagna (8,6%). Confermata il 2° posto del mercato tedesco, che aveva sorpassato quello inglese e quello francese, già nel 2° semestre 2018.

Aumentano le emissioni medie di CO2 – La contrazione del mercato diesel sta determinando un aumento delle emissioni medie di CO2 delle nuove auto vendute che si è già evidenziato nel 2017. Per raggiungere il target del 2021 di 95 gCO2/km, occorre che la media delle emissioni si riduca ancora di 23,5 g/km, un’impresa, sottolinea Anfia, impossibile senza il contributo delle auto nuove diesel, che producono meno CO2 delle auto a benzina o senza un aumento esponenziale di auto elettriche, impensabile con l’attuale rete infrastrutturale di ricarica e senza un sostegno economico prolungato alla domanda, visto il mix del mercato. I mercati delle auto diesel che registrano le perdite in volumi più consistenti sono: UK, Germania, Francia, Italia, Spagna, Belgio e Svezia. In questi paesi, il calo del mercato diesel rappresenta l’87% del calo complessivo del mercato registrato a gennaio-settembre 2018. Il mercato del diesel cresce, nei primi 9 mesi dell’anno, solamente in Bulgaria, Estonia e Romania. L’Italia registra una flessione del mercato diesel del 9%.

Verso l’elettrificazione – Gli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti al 2030 e i target emissivi proposti dalla Commissione Europea spingono il mercato dei veicoli verso l’elettrificazione, nonostante il principio regolamentato basato sulla neutralità tecnologica (Direttiva DAFI). Il calo della domanda di auto diesel determinerà un aumento dei costi produttivi, che renderanno meno profittevole produrre auto “small” con motorizzazione a gasolio, sulle quali peserà anche l’applicazione del requisito di conformità RDE (Real Driving Emissions) più restrittivo. Le auto dei segmenti maggiori convergeranno su motori convenzionali o ibridi plug-in. Il passaggio alla motorizzazione ibrida o elettrica può passare attraverso gradi differenti di autonomia. Eccoli.

Motorizzazione ibrida mild e full – Al motore termico è affiancato un motore elettrico, in grado di funzionare separatamente o assieme. Nei motori mild hybrid, un motore/alternatore elettrico e una batteria permettono di recuperare l’energia in rilascio e utilizzarla in accelerazione; il motore mild hybrid non consente all’auto di avanzare in modalità esclusivamente elettrica, a zero emissioni. Le auto full hybrid sono capaci di avanzare con la sola spinta del motore elettrico, che si può trovare tra il propulsore termico e il cambio, essere parte integrante della trasmissione o anche muovere direttamente le ruote posteriori.

Motorizzazione ibrida plug-in – L’auto ibrida plug-in è un’ibrida a cui è stata aumentata la capacità della batteria. Per muoversi utilizza principalmente il motore termico, ma la batteria maggiorata permette di arrivare a circa 30/50 km utilizzando il solo motore elettrico e abbattendo sensibilmente i consumi e le emissioni di anidride carbonica. Le auto ibride plug-in si possono ricaricare collegando la vettura a una normale presa domestica, a una wallbox o a una colonnina pubblica. – Motorizzazione elettrica con autonomia estesa. Le auto elettriche EREV, Extended- Range Electric Vehicles, o ad autonomia estesa, sono dotate di un motore elettrico equipaggiato anche con un piccolo motore termico che serve per produrre energia elettrica quando l’autonomia delle batterie scarseggia. –

Motorizzazione puro elettrico – L’auto elettrica è spinta da un motore elettrico alimentato da una batteria, non produce emissioni nocive. Le autovetture elettriche hanno un’autonomia che varia molto. Le case costruttrici dichiarano, per i modelli equipaggiati con batterie al litio, autonomie nell’ordine di 200–400 Km, alcuni modelli possono arrivare a 600 km. Le batterie delle vetture elettriche devono essere ricaricate periodicamente e solitamente vengono caricate dalla rete elettrica. In questo caso l’energia è generata da una varietà di risorse come il carbone, l’energia idroelettrica, l’olio combustibile, il gas naturale, altre fonti rinnovabili o energia nucleare. L’elettrificazione della mobilità è un processo in continua e rapida evoluzione. Costruttori e fornitori di componenti migliorano e ricercano soluzioni innovative che riducano i consumi e le emissioni nocive e climalteranti e al contempo aumentino le prestazioni sempre più sofisticate dei veicoli. Una delle soluzioni innovative riguarda il passaggio dagli attuali 12 Volt ai 48 Volt degli impianti elettrici delle vetture, una soluzione intelligente e poco costosa per consumare di meno e avere migliori prestazioni.

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