Ue, veicoli commerciali leggeri più puliti

veicolo commerciale leggero
veicolo commerciale leggero

La Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato il 7 maggio una proposta di regolamento dove si indicano le modalità per portare – entro il 2020 – a 147 g/km, dai 203 odierni, il nuovo limite della CO2 per i veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 t.) venduti nella Ue. Proposti anche target indicativi post 2020: tra i 105 e i 120 g/km dal 2025.
Al relatore Holger Krahmer è stato dato mandato di effettuare una prima negoziazione con il Consiglio.
“Accolgo con favore la conferma del target di 147g per il 2020, come concordato tre anni fa. Obiettivi più ambiziosi avrebbero potuto essere respinti”.

Il nuovo limite verrebbe applicato alle case che producono oltre 1.000 veicoli l’anno, le quali dovrebbero quindi affiancare all’attuale produzione un numero sufficiente di mezzi più puliti tale da consentire di ottenere una media massima, appunto, di 147 g/km. Chi non dovesse ottemperare, andrebbe incontro a delle sanzioni.
Per il raggiungimento dell’obiettivo i produttori potrebbero avvalersi di “super crediti” concessi per quei veicoli commerciali leggeri che emettessero meno di 50 g/km di CO2.
Ognuno di questi veicoli in più – senza superare la quota dell’1% sul totale – conterebbe come 3,5 furgoni nel 2014, scendendo al 1,3 tra il 2018 e il 2023.
Nella proposta si va inoltre verso test più affidabili per le prestazioni ambientali, tali da ridurre il gap esistente tra i risultati ufficiali sui consumi e quelli ottenibili in normali condizioni di guida. I deputati propenderebbero per il World Light Duty Test Procedure (WLTP), che vorrebbero venisse adottato se possibile entro il 2017.
Un emendamento prevede inoltre che i produttori equipaggino i nuovi veicoli con dispositivi che limitino la velocità massima a 120 km / ora, a partire dal 1 ° gennaio 2014.
In disaccordo il relatore, che ha rilevato come il codice della strada sia di competenza degli Stati membri e non dell’Unione europea.
L’ACEA, European Automobile Association, ha invece commentato richiamando a obiettivi più realistici, in grado di bilanciare competitività dell’industria ed esigenze ambientali. Ha inoltre espresso l’opinione che il target al 2020 possa essere raggiunto solo con tecnologie ibride.

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