Volkswagen Italia rifiuta l’accordo per il dieselgate

Volkswagen Italia ha rifiutato l’accordo transattivo che l’Unione Nazionale Consumatori aveva proposto a settembre alla casa automobilistica: un bonus come supervalutazione dell’usato per l’acquisto di un altro veicolo nuovo presso una concessionaria ufficiale, con condizioni di finanziamento agevolate.


Il Dr. Nordio ha risposto: “riteniamo che, considerata sia la situazione di fatto che di diritto, non sussistano i presupposti per riconoscere richieste risarcitorie in relazione all’acquisto di tali veicoli (motori diesel EA189, ndr.). Gli autoveicoli interessati sono infatti tecnicamente sicuri e possono circolare senza alcuna limitazione e, contrariamente da quanto da voi affermato, non sussiste alcuna svalutazione dell’usato correlata alla problematica inerente le immissioni di NOx, come comprovato anche dagli studi di settore svolti ad oggi e attestanti che gli autoveicoli del Gruppo Volkswagen hanno registrato livelli di perdita di valore addirittura inferiori alla media“. Nordio ha poi ricordato le “iniziative volte ad alleviare ogni possibile disagio” della clientela, “quali il ritiro e la riconsegna a costo zero degli autoveicoli” in occasioni degli interventi ed “il rimborso delle spese di trasporto sostenute in taxi o altro mezzo pubblico per recarsi in officina“. In conclusione: “riteniamo che non vi siano i presupposti per accettare la vostra proposta“.
“Noi non volevamo nessun indennizzo, ma un semplice gesto di attenzione verso i consumatori che hanno scelto i prodotti della casa automobilistica sulla base della loro reputazione di qualità. Oltretutto la nostra proposta non avrebbe gravato sul bilancio di Volkswagen Italia. Un’occasione mancata” dichiara Raffaele Caracciolo, esperto di automotive dell’Unione Nazionale Consumatori.

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