Ghiacciai, andamento stagionale in Valle d’Aosta. Il bilancio è negativo

Ghiacciaio del Laveciau, Valle d'Aosta
Ghiacciaio del Laveciau, Valle d'Aosta

Sono in corso di pubblicazione i risultati delle campagne glaciologiche condotte nella stagione 2014/15 sul territorio valdostano da parte di ARPA Valle d’Aosta, Fondazione Montagna sicura e Parco Nazione Gran Paradiso.

I risultati dei monitoraggi e delle osservazioni effettuate nel corso del 2015, fortemente negativi, saranno oggetto di discussione e analisi nel corso della riunione annuale della Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani, cellula di coordinamento tra tutti gli enti che si occupano a vario titolo dei ghiacciai del territorio regionale (Struttura assetto idrogeologico dei bacini montani – Assessorato delle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica – Struttura pianificazione e valutazione ambientale – Assessorato del territorio e ambiente; Fondazione Montagna sicura; ARPA Valle d’Aosta; Parco Nazionale del Gran Paradiso; Comitato Glaciologico Italiano; Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica; Compagnia Valdostana delle Acque – CVA; Unione Valdostana Guide di Alta Montagna; Soccorso Alpino Valdostano).

Tra le misure effettuate, quella che meglio riflette l’andamento stagionale e i suoi effetti sui ghiacciai è il bilancio di massa. Questa misura esprime la differenza, nell’arco di un anno idrologico (ottobre-ottobre) tra gli accumuli che un ghiacciaio riceve in termini di precipitazioni nevose e le perdite in termini di fusione di neve e ghiaccio. Il bilancio si calcola a partire da almeno due misure annuali, rispettivamente effettuate in tarda primavera-inizio estate e inizio autunno. Viene espresso in termini di mm di equivalente in acqua (Water Equivalent – w. eq), immaginando cioè gli accumuli e le perdite come distribuiti sotto forma di uno strato di acqua su tutta la superficie del ghiacciaio. In Valle d’Aosta vengono effettuati bilanci di massa su alcuni ghiacciai, distribuiti nei diversi gruppi montuosi, a cura di ARPA Valle d’Aosta, Fondazione Montagna sicura e Parco Nazionale Gran Paradiso; di seguito si riportano i risultati della campagne svolte su alcuni ghiacciai rappresentativi.
Per quanto riguarda il Ghiacciaio di Timorion, piccolo ghiacciaio (circa 0,5 Kmq) collocato fra 3.100 e 3.450 m di quota lungo lo spartiacque fra la Valsavarenche e la Valnontey nel gruppo del Gran Paradiso, le misure del 27 maggio hanno evidenziato un accumulo pari a 900 mm di acqua equivalente determinato da un manto nevoso con spessore medio di 215 cm e densità variabili fra 385 e 425 kg/mc.
La fusione del ghiaccio (ablazione) complessiva (15 settembre 2015) è stata pari a 2.370 mm di w.eq. di cui oltre il 60% è legato alla fusione di ghiaccio, soprattutto nel settore frontale del ghiacciaio, mentre la restante parte è costituita dalla fusione nivale. Il bilancio netto specifico si attesta quindi sui -1.470 mm di w.eq.
Rispetto ai 15 anni di serie storica la stagione 2014/2015 si pone come la seconda più “aggressiva” per il ghiacciaio; solo l’estate 2003 ha determinato fusione più intensa.
Da un punto di vista più generale la stagione appena trascorsa rappresenta la 7a stagione più abbondante di precipitazioni nevose, non certo eccezionali in termini di quantità totale, mentre quella estiva è al 2° posto della serie in termini di intensità di ablazione.
Pertanto il bilancio fortemente negativo è da attribuirsi soprattutto a un’estate complessivamente molto calda, soprattutto nella parte iniziale della stagione.
Gli altri ghiacciai valdostani oggetto di monitoraggio hanno avuto un comportamento analogo, con variazioni locali da attribuire alle specificità di ogni singolo apparato. A livello generale i ghiacciai si sono rapidamente scoperti dalla naturale coltre protettiva, costituita dal manto nevoso residuo dell’inverno.
Il Ghiacciaio del Rutor (La Thuile), il più grande tra i ghiacciai monitorati, con una superficie di circa 7,5 km², presenta un bilancio significativamente negativo. Ciò che risulta particolarmente evidente è il ritiro delle fronti, che ha raggiunto in alcuni punti anche i 30 m nel corso di un solo anno e un abbassamento del ghiacciaio nella parte frontale di circa 3,5 m.
Il Ghiacciaio di Gran Vallon (Cogne), misurato dal 2011/12, presenta anch’esso un bilancio di massa netto negativo, con una perdita pari a 1 m w eq. Per la prima volta dall’inizio delle misirazioni, l’intera superficie del ghiacciaio è risultata, a fine estate, scoperta da neve, con una parziale fusione anche delle neve dell’anno precedente.
Per il Ghiacciaio del Grand Etret (Valsavarenche), monitorato fin dal 1999, il bilancio 2014-2015 è risultato fortemente negativo con una perdita di -1.791 m w.eq. Il totale cumulato dal 1999 al 2014 è pari a -14,362 m w.eq.. Il ghiacciaio ha perso in 16 anni circa 16 metri di spessore. Anche per questo ghiacciaio la linea di equilibrio è risultata superiore al limite altimetrico del ghiacciaio stesso, ovvero si è verificata la totale scomparsa della copertura nevosa dell’anno.

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