Spostamenti casa lavoro, in Italia si muovono 29 milioni di persone

Sono quasi 29 milioni (48,6% della popolazione residente) le persone che ogni giorno effettuano spostamenti per recarsi sul posto di lavoro o di studio, in dieci anni sono cresciute di circa 2,1 milioni. Circa due terzi dei residenti che quotidianamente si spostano lo fanno per motivi di lavoro, un terzo per raggiungere la scuola o l'università. E' quanto risulta dai dati definitivi del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni relativi agli spostamenti pendolari per motivi di studio o di lavoro diffusi dall'Istat. Chi si muove per motivi di lavoro fa generalmente più strada rispetto agli studenti. Infatti, gli spostamenti all'interno della stessa provincia sono pari nel primo caso al 36,7% contro il 21,1% del secondo come pure gli spostamenti nella stessa regione, in altre regioni o all'estero. Cumulativamente, questi ultimi rappresentano il 9,4% degli spostamenti legati al lavoro e il 4,9% di quelli per studio. Gli studenti si muovono prevalentemente all'interno dello stesso comune (il 74% contro il 53,8% per motivi di lavoro). Nel decennio intercensuario si sono allungati i tempi destinati alla mobilità. Scende sensibilmente la quota di coloro che impiegano
Sono quasi 29 milioni (48,6% della popolazione residente) le persone che ogni giorno effettuano spostamenti per recarsi sul posto di lavoro o di studio, in dieci anni sono cresciute di circa 2,1 milioni. Circa due terzi dei residenti che quotidianamente si spostano lo fanno per motivi di lavoro, un terzo per raggiungere la scuola o l'università. E' quanto risulta dai dati definitivi del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni relativi agli spostamenti pendolari per motivi di studio o di lavoro diffusi dall'Istat. Chi si muove per motivi di lavoro fa generalmente più strada rispetto agli studenti. Infatti, gli spostamenti all'interno della stessa provincia sono pari nel primo caso al 36,7% contro il 21,1% del secondo come pure gli spostamenti nella stessa regione, in altre regioni o all'estero. Cumulativamente, questi ultimi rappresentano il 9,4% degli spostamenti legati al lavoro e il 4,9% di quelli per studio. Gli studenti si muovono prevalentemente all'interno dello stesso comune (il 74% contro il 53,8% per motivi di lavoro). Nel decennio intercensuario si sono allungati i tempi destinati alla mobilità. Scende sensibilmente la quota di coloro che impiegano

Sono quasi 29 milioni (48,6% della popolazione residente) le persone che ogni giorno effettuano spostamenti per recarsi sul posto di lavoro o di studio, in dieci anni sono cresciute di circa 2,1 milioni. Circa due terzi dei residenti che quotidianamente si spostano lo fanno per motivi di lavoro, un terzo per raggiungere la scuola o l’università.
E’ quanto risulta dai dati definitivi del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni relativi agli spostamenti pendolari per motivi di studio o di lavoro diffusi dall’Istat.
Chi si muove per motivi di lavoro fa generalmente più strada rispetto agli studenti. Infatti, gli spostamenti all’interno della stessa provincia sono pari nel primo caso al 36,7% contro il 21,1% del secondo come pure gli spostamenti nella stessa regione, in altre regioni o all’estero. Cumulativamente, questi ultimi rappresentano il 9,4% degli spostamenti legati al lavoro e il 4,9% di quelli per studio.

Gli studenti si muovono prevalentemente all’interno dello stesso comune (il 74% contro il 53,8% per motivi di lavoro).
Nel decennio intercensuario si sono allungati i tempi destinati alla mobilità. Scende sensibilmente la quota di coloro che impiegano “fino a 15 minuti” per raggiungere il luogo di studio o di lavoro (58,7% nel 2001, 55,1% nel 2011) e, in misura più lieve, quella di chi impiega “da 31 a 45 minuti” (8,5% nel 2001, 7,8% nel 2011), mentre aumentano le quote di chi ha tempi di percorrenza tra i 16 e 30 minuti (da 24,8 a 26,4%) e oltre i 45 minuti (dall’8 al 10,7%).
Per recarsi al lavoro o nel luogo di studio più di otto persone su dieci (84,2%) utilizzano un mezzo di trasporto. L’automobile resta la scelta più diffusa, la usa il 44,9% dei residenti come conducente e il 15,9% come passeggero. Soltanto il 13,4% opta per i trasporti pubblici (o privati) collettivi come treno, tram, metropolitana, corriera, il 3,5% ricorre ai mezzi a motore a due ruote (motocicletta, ciclomotore e scooter) e un altro 3,3% va in bicicletta.
Ad utilizzare di più i mezzi pubblici sono le donne (6,3% contro il 3,1% per gli uomini) e il treno (4,9%, 3,5% per gli uomini). Il 5,8% dei maschi va al lavoro in moto o in scooter, mezzo utilizzato solo dal 2% delle donne che invece preferiscono la bicicletta (4,1%, 3,5% per gli uomini).
Alcuni segnali positivi per la diffusione della mobilità sostenibile: rispetto al 2001, l’automobile si usa di più come passeggero (14,4% del 2001) sono aumentati gli utenti dei trasporti pubblici (12,9% del 2001) e gli utilizzatori della bicicletta (2,9% del 2001). Meno positivo il dato relativo all’andare a piedi, in calo del 16,9%.

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